Valva (Sa) – “Siamo soddisfatti del lavoro della magistratura”. Commenta così, la notizia dell’iscrizione sul registro degli indagati per la tragedia dell’hotel Rigopiano, di un quarto carabiniere indagato, il legale Camillo Graziano, l’avvocato della famiglia di Stefano Feniello, il 28enne originario di Valva, deceduto sotto le macerie dell’hotel Rigopiano di Farindola il 18 gennaio 2017.
A finire sotto la lente d’ingrandimento della Procura della Repubblica di Pescara che indaga sulla tragedia dell’hotel Rigopiano, sarebbe secondo il quotidiano “Il Messaggero”, l’ex comandante del nucleo investigativo di Pescara, il tenente colonnello, Massimiliano Di Pietro.
“Siamo soddisfatti – dice l’avvocato Graziano al microfono di Anteprima24, che aggiunge –come famiglia Feniello nei mesi scorsi abbiamo chiesto alle Procure di Pescara e di Campobasso attraverso la presentazione di ben due esposti, ulteriori indagini circa alcune posizioni visto che inspiegabilmente alcuni aspetti non erano mai stati approfonditi dalla Procura di Pescara.
La notizia del nome dell’ex comandante-conclude soddisfatto l’avvocato della famiglia di Stefano Feniello-conferma che la Procura ha dato seguito alla nostra segnalazione”.
Una notizia importante che apre ora, a nuove piste investigative e che allunga la lista dei militari indagati. Il nome dell’ex comandante infatti, si aggiunge a quello di tre carabinieri forestali ascoltati dal Pm nei mesi scorsi e nei confronti dei quali si ipotizza il falso materiale e ideologico circa le richieste telefoniche di aiuto fatte dal cameriere dell’hotel, Gabriele D’Angelo la mattina del 18 gennaio 2017. Richieste ignorate prima della tragedia e occultate dopo.
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