Pd, De Caro: il commissariamento è un atto politico, altrimenti bastava un ragioniere

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«Sannio-Irpinia sono unite, l’ho sempre pensato e declinato questo concetto: i territori non risentono del confine amministrativo». Così Umberto del Basso De Caro ieri alla inaugurazione della Fiera di Sant’Egidio a Montefusco.  «Questo Comune è più vicino a Benevento che ad Avellino. Lo stesso vale per Chianche, Torrioni etc. Un territorio deve essere oggetto di una valutazione unitaria quando presenta omogeneità di problemi, di caratteristiche, di popolazione, di relazioni sociali e commerciali, di storia. Io ho sempre accomunato le aree interne come Avellino e Benevento».

Il sottosegretario commenta il commissariamento del Pd: «Giusto affidarsi ad un arbitro terzo che segua di persona il percorso del partito verso il congresso ordinario del 29 ottobre. Il commissariamento è un atto politico. Ora mi auguro che ci sia un dibattito nei circoli e nell’assise congressuale e non solo tra i candidati. Il Pd – rilancia De Caro – deve essere protagonista di una idea di sviluppo delle aree interne. Non penso sia utile consentire il gioco di sponda ad altri per favorire alleanze assolutamente pregiudizievoli per il partito».
Il compito del direttorio è finito: «Quali sarebbero le linee politiche che dovrebbero sviluppare nei prossimi due mesi dopo che per due anni non ci sono riusciti? Il commissariamento – conclude De Caro – è un atto politico: se non lo fosse avremmo potuto chiamare un qualsiasi ragioniere per fare la conta delle tessere o la somma dei soldi per i rimborsi».

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