La Francigena nel Sud: la storia e il turismo in bicicletta

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Benevento – Cicloturismo, viaggi, natura, arte e storia. Questi sono solo alcuni degli elementi che caratterizzano l’attività svolta dall’associazione culturale Secret Route. Per comprendere al meglio questo nuovo progetto made in Sannio abbiamo ascoltato la presidente Viviana De Luca, accompagnata, in questo particolare viaggio, da altri tre membri dell’associazione: Michele Chieffo,  Alessio Fragnito e Pedro Gea Gines

Allora Viviana, che cos’è Secret Route?

Secret Route è un’associazione culturale a cui abbiamo dato vita un anno fa a Benevento con il desiderio e l’obiettivo di diffondere la “filosofia” del cicloturismo nel sud Italia, rendendo le nostre terre assolate una meta appetibile per chi ama scoprire i luoghi pedalando. Nasce dalla nostra passione per la bicicletta e dalle nostre “lente” esperienze di viaggio. Abbiamo cominciato a perlustrare e a mappare percorsi, spinti dalla necessità di realizzare uno strumento di viaggio, da sempre essenziale, una guida cicloturistica. Un’idea semplice che nel resto d’Europa (Italia settentrionale compresa) è da tempo una diffusa realtà editoriale, ma che nel sud suona come una novità. Da questa prima attività è nata la guida “Le Vie Francigene del Sud in bicicletta. Da Roma a Benevento sulla Via Latina” edita lo scorso giugno da Ediciclo.

Perché le Vie Francigene del Sud?

Perché no, perché non cominciare da uno dei più grandi cammini europei, la Via Francigena, una delle vie di pellegrinaggio più frequentate nel Medioevo. Per secoli ha congiunto Canterbury a Roma ed è stata “battezzata” proprio dagli appunti di viaggio del suo più illustre pellegrino, Sigerico, l’arcivescovo di Canterbury che la percorse a ritroso nel 990. Noi abbiamo voluto valorizzare il prolungamento di questo storico percorso, che da Roma conduceva i pellegrini fino in Terrasanta seguendo diverse strade costruite dai Romani per raggiungere la costa adriatica e da lì il Mediterraneo. Le sue grandi direttrici a sud erano la Via Appia Antica, la Via Latina e la Via Traiana e la nostra città, Benevento, ne era un crocevia. Abbiamo scelto di partire dalla Via Latina, un tracciato più antico dell’Appia, un collegamento naturale tra la valle del Tevere e la Campania che favorì i commerci tra i popoli italici, la penetrazione dei Romani nelle terre meridionali e, in epoca medievale, rappresentò insieme all’Appia, una strada sicura per i pellegrini in viaggio verso il Santo Sepolcro. Storicamente la strada portava a Capua, dove incrociava la Via Appia, ma una sua diramazione arrivava a Benevento attraverso le valli dei fiumi Volturno e Calore. Abbiamo testato, mappato e descritto i primi 330 chilometri di questo itinerario, dalla basilica di S. Pietro a Roma fino al centro storico di Benevento, riuscendo a ottenere la fiducia dell’editore Ediciclo che ha all’attivo tantissimi titoli nella collana “cicloguide”.

Come è strutturata la vostra guida?

La guida contiene mappe dettagliate del percorso, con scala 1:25000, la descrizione accurata della strada da seguire, notizie storico-artistiche e informazioni turistiche su tutti i luoghi attraversati e, infine, un elenco di strutture ricettive “amiche” della bicicletta. L’itinerario, in attesa che le Regioni interessate definiscano un percorso ufficiale, segue la direttrice Latina-Casilina delle Vie Francigene del Sud intercettando piste ciclabili, strade secondarie poco trafficate e itinerari ciclabili locali, nazionali e internazionali. Questa direttrice coincide spesso con l’EuroVelo 5, chiamato “Ciclovia Romea-Francigena”, un itinerario europeo che parte da Londra e termina a Brindisi e con quello nazionale Bicitalia 3 definito dalla FIAB. Chi userà la guida non potrà perdersi e avrà la possibilità di vivere un’esperienza unica, assaporando il piacere di viaggiare con lentezza attraverso i bellissimi paesaggi laziali e campani e attraverso luoghi che raccontano la Storia, come le città di Palestrina, Cave, Anagni, Ferentino, Aquino, Alatri, Atina, Cassino, Telese, Faicchio, S. Salvatore Telesino e Benevento.

Perché avete deciso di organizzare un viaggio collettivo per presentare la guida? E come si svolgerà?

Perché ci è sembrato il modo più naturale per promuovere una guida di viaggio e perché vuole essere un tour inaugurale dell’itinerario e una prima tappa verso la valorizzazione turistica dei suoi territori. L’obiettivo del viaggio collettivo ha incontrato la disponibilità e l’ospitalità degli enti e delle associazioni locali. Cogliamo l’occasione per ringraziare le amministrazioni, le proloco e le associazioni di ciclisti e cicloamatori di Cave, Anagni, Castrocielo e Telese che ci daranno l’opportunità di presentare la guida e accoglieranno il gruppo di viaggiatori che ha deciso di unirsi a noi. Il viaggio si articola in 5 giorni, dal 21 al 25 agosto. Si parte da Roma e si arriva a Benevento facendo 4 tappe, Cave, Anagni, Aquino e Alife. Il viaggio ha visto la collaborazione fondamentale e il supporto logistico di Italy Bike Friendly.  

Come mai non presenterete ufficialmente la guida a Benevento?

Purtroppo, l’amministrazione Mastella da più di un anno si mostra poco “amichevole” nei confronti dei ciclisti e cicloturisti. Ci riferiamo espressamente al divieto di transito del Corso Garibaldi alle biciclette voluto dal Sindaco che penalizza non solo i beneventani che hanno scelto una mobilità diversa in città ma anche, e soprattutto, lo sviluppo del cicloturismo che altrove registra numeri da capogiro: in Europa, i turisti in bicicletta sono 25 milioni e spendono ogni anno circa 55 miliardi di euro (fonte ECF). Al nostro arrivo, il 25 agosto, porteremo lungo il Corso i partecipanti al viaggio e pedaleremo per rivendicare il diritto dei turisti a visitare in bicicletta il nostro centro storico e per rivendicare il diritto dei beneventani a muoversi in città come vogliono.  

Avete intenzione di continuare il progetto delle Vie Francigene del Sud?

Sì, il nostro obiettivo è di proseguire il lavoro. Abbiamo già mappato la continuazione dell’itinerario latino fino a Brindisi e vorremmo andare oltre, dedicandoci anche all’altro versante, la Via Appia Antica. Speriamo di continuare questo lungo viaggio.

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