Napoli – Strage di colombi ai Colli Aminei, è caccia al misterioso avvelenatore che sta seminando il panico nel quartiere. È stata una scena a dir poco da brividi quella che questa mattina si è presentata davanti agli occhi dei frequentatori dei giardinetti di via Nicolardi: sul prato e sull’asfalto erano infatti presenti una ventina di piccioli priva di vita, alcuni erano invece agonizzanti.
Ancora ignote le cause dei decessi dei poveri volatili, ma l’episodio ha subito destato moltissima preoccupazione tra i residenti. Il timore, infatti, è che qualcuno abbia lanciato sul prato dal mangime contaminato con del veleno: un gesto folle che rischierebbe di avere gravi conseguenze anche per gli animali domestici. La vicenda non è però caduta nel vuoto e ha subito catturato l’attenzione del consigliere della Municipalità 3 Gennaro Acampora: «Voglio ringraziare per l’attenzione e per la telefonata con scambi di informazioni l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Napoli Roberta Gaeta dopo la mia mail, cosi come i vari contatti con Stella Cercasio, garante comunale dei Diritti degli animali. L’assessorato ha contattato subito Asl, carabinieri, enti preposti e polizia municipale. Restiamo in attesa ma intanto i cittadini evitino di utilizzare le aiuole, il possibile veleno potrebbe causare danni».
Sulla misteriosa moria interviene anche il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli: «Tutte le carcasse non presentavano segni di violenza. Secondo quanto ci è stato riferito, un fenomeno del genere non si era mai verificato prima nella zona. Dinanzi ad uno scenario del genere non escludiamo che gli esemplari siano deceduti per avvelenamento. Qualora questa pista fosse confermata occorrerà chiarire se si tratta di un ingerimento casuale o se è in atto qualche pratica criminale per ammazzare i volatili. Abbiamo inviato una segnalazione alla sezione Veterinaria della Asl Napoli 1 per chiedere di effettuare i controlli del caso. Gli uccelli, così come le altre specie animali, rappresentano una parte del patrimonio di biodiversità che caratterizza i nostri territori. Vanno preservati, non ammazzati», conclude l’esponente dei Verdi.
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