Ancelotti e gli insulti dei tifosi della Fiorentina: “Gli ho detto di andare a casa”

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Firenze – “Sono tre punti importanti in un campo ostico e ostile – ha spiegato Carlo Ancelotti ai microfoni di Sky Sport –. Nel finale ho suggerito ad alcune persone di andare a casa dopo novanta minuti di insulti. Non è stato piacevole essere ricoperto di insulti da molti ignoranti dietro la mia panchina”.

Partita: “Abbiamo giocato con coraggio e personalità. Non abbiamo difeso bene ma in fase offensiva ho visto cose importanti. Si tratta di una vittoria importante tenendo presente quanto successo nell’arco dei novanta minuti. Ci è mancata un po’ di intensità sul portatore di palla e abbiamo avuto difficoltà nel fraseggio ma è solamente la prima giornata e ora dobbiamo insistere”, ha spiegato Ancelotti prima di dedicare una battuta al calciomercato: “Un altro attaccante? Al massimo serve un difensore”.

Scudetto: “Ho detto che mi prendo la responsabilità di dire che questa è una squadra che può lottare per vincere. Giocatori nervosi? Li conosco molto bene, a livello di squadra è una responsabilità che tutti insieme ci dobbiamo prendere, questa squadra è molto forte ed ha dimostrato tantissime qualità. Fabiàn ha giocato in una posizione ibrida, hanno dato molto fastidio”.  

Le difficoltà del match: “Squadra in ritardo? Si trattata sopratutto di aspetto mentale, la difesa slittava poco, alcuni movimenti non erano ben combinati, anche con qualche difficoltà nel fraseggio. Ma è la prima giornata di campionato, dobbiamo insistere con quello che stiamo facendo, questa squadra in allenamento mi dà soddisfazioni come poche altre squadre”.

Juventus: “Contento di giocare contro la Juve alla seconda? Mah, contento di giocare le partite di cartello, tutti vorrebbero partecipare, essere presenti e giocare. Trovare la Juve in un momento di passaggio? Beh il passaggio di passare da un allenatore all’altro. Colgo l’occasione per fare gli auguri a Maurizio, so che non lo vedrò ma spero di vederlo il prima possibile. Arriva alla seconda ma non importa, va bene così”.

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