Bimba salvata da annegamento, ora ha micromonitor per prevenire morte cardiaca

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Napoli – Salvata dall’annegamento, avvenuto a Procida nei giorni scorsi, grazie al tempestivo intervento della nonna, a una bambina di 12 anni, residente nella zona flegrea di Napoli, gli esami diagnostici hanno consigliato l’impianto di un sistema di monitoraggio cardiaco costante. 

Martedì 30 luglio l’equipe cardiologica del Santobono, guidata da Rodolfo Paladini (primario del reparto di Cardiologia e della Syncope Unit del Santobono), ha iniettato sotto la pelle della bimba un micro ElettroCardioGrafo che per i prossimi quattro anni registrerà il suo battito cardiaco. Le informazioni raccolte permetteranno ai medici dell’Ospedale pediatrico napoletano di monitorare in modo costante la bimba, anche da remoto; i tracciati cardiaci, infatti, saranno trasferiti in telemedicina al reparto di cardiologia del Santobono, attraverso la rete dei dati dei cellulari.  

L’intervento arriva a un anno di distanza da una problematica analoga. Nel luglio 2018 un bimbo era stato salvato dall’annegamento e, per monitorare eventuali sindromi da morte improvvisa, gli era stato impiantato un monitor cardiaco iniettabile, capace di registrare in modo costante l’attività cardiaca. Grazie a questo apparecchio, qualche mese dopo si scoprì che il bambino non era cardiopatico, ma soffriva di una patologia per la quale oggi è in cura. In quel caso il monitoraggio del cuore servì ad avviarlo verso la giusta terapia. 

Un anno fa – spiega Paladini nel nostro ospedale abbiamo impiantato il primo micromonitor cardiaco su un nostro bambino. Da allora abbiamo acquisito un know-how specifico su questi apparecchi, estremamente importanti per l’individuazione di patologie che producono improvvise perdite di coscienza. Si tratta del sistema più idoneo per evitare morte cardiaca improvvisa. Siamo certi che anche in questo caso, l’utilizzo di tale tecnologia potrà essere di grande aiuto nell’individuare il percorso terapeutico più idoneo”.

Il micromonitor installato è di ultimissima generazione ed è stato utilizzato per la prima volta in una struttura pubblica della Campania. La dimensione estremamente ridotta lo rende adatto all’impianto anche su bambini molto piccoli. 

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