Napoli – Le maestranze dello stabilimento Whirlpool di Napoli non sembrano fidarsi più di tanto delle promesse del Governo e della timida apertura mostrata dall’azienda, e decidono di scendere in piazza ancora una volta per far sentire la propria voce. I bilico ci sono infatti qualcosa come oltre 400 posti di lavoro: una vertenza che si trascina ormai da mesi senza trovare però alcuno sbocco positivo.
Una delegazione di lavoratori Whirlpool, dopo una prima manifestazione tenuta alla Stazione Centrale, si è recata stamattina in piazza del Plebiscito per un sit-in fuori al palazzo della Prefettura. Al presidio hanno partecipato anche i sindacati. «Ribadiamo con forza che Napoli non si tocca e resiste – sottolinea la Fiom-Cgil Campania – L’azienda deve garantire il rispetto degli accordi e il governo deve garantire che ciò avvenga». Al termine del sit-in, una delegazione di rappresentanti Fiom-Cgil, Fim Cisl e Uilm Campania ha consegnato in Prefettura un documento che sarà trasmesso al governo. «Il tavolo del 24 luglio al Mise con governo e azienda deve essere confermato. Un ulteriore rinvio – dice Massimiliano Guglielmi, segretario generale della Fiom-Cgil Campania – non può essere tollerabile. L’azienda venga a sedersi e riconfermi il piano industriale approvato nell’ottobre scorso. Diversamente, si aprirebbe un nuovo fronte sulla mobilitazione e la protesta dei lavoratori e delle lavoratrici dello stabilimento di Napoli potrebbe assumere aspetti diversi e drammatici». Il rischio, tutt’altro che remoto, è che la protesta finisca per inasprirsi, sfociando in manifestazioni ben più eclatanti di quelle a cui si è finora assistito: «Gli accordi si rispettano – hanno ribadito stamattina i manifestanti – Pretendiamo che al tavolo sia presente il ministro dello Sviluppo economico e che l’azienda valuti ogni eventuale proposta, così come ha promesso nelle scorse settimane. Le notizie che stiamo ricevendo non sono però in tal senso confortanti e intanto l’azienda continua a trasferire gli impiegati italiani all’estero».
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