Franzese sta con i commercianti: “La movida non è violenta, ordinanza repressiva”

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Benevento – La movida violenta, uno spauracchio che nelle ultime settimane ha aleggiato su commercianti, residenti del centro storico e frequentatori dei locali notturni di Benevento. Le restrizioni applicate dalla recente ordinanza comunale hanno lasciato a bocca aperta i gestori dei locali che, proprio in questo momento, hanno raggiunto Palazzo Mosti per mediare e trovare un compromesso con il Sindaco Clemente Mastella affinché si possa modificare il testo dell’ordinanza, magari tornando a quella della scorso anno che accontentava un po’ tutti. Vedremo se i commercianti riusciranno a strappare l’innalzamento dell’orario per lo spegnimento della musica. Il primo cittadino, durante la conferenza stampa di presentazione della Festa della Madonna delle Grazie, è apparso cautamente ottimista ma appare difficile un passo indietro anche sulla questione no vetro e lattine. Intanto i frequentatori del centro storico, per sopperire all’assenza di musica dopo l’una di notte, durante l’ultimo weekend hanno imbracciato le chitarre e con voce alta e squillante hanno cantato per i vicoli. Una piccola e creativa risposta a chi parla e scrive del centro storico solo in termini di ricettacolo di drogati e alcolizzati. 

Prima della riunione abbiamo ascoltato il consigliere comunale, Domenico Franzese, che ha sottolineato quanto sia stata strumentalizzata la cosiddetta movida violenta: “Voglio precisare che non ho più nessun tipo di attività nel centro storico e dunque non ho un interesse personale. Semplicemente sono vicino ai commercianti perché ho vissuto il centro storico e so quanto è brutto alzare bandiera bianca dopo aver fatto tanti sacrifici e con coraggio investito sul territorio e sulla propria città, creando occupazione. Molti si lamentano della movida violenta. Ricordo che alcuni anni fa ci sono stati episodi e incidenti gravi ma nulla in confronto a quello che è accaduto nelle ultime settimane. All’epoca, con il dialogo, l’aiuto dei gestori e delle forze dell’ordine i problemi vennero risolti.  Se poi decidiamo, come alcuni giornali hanno fatto, di attribuire alla movida tutti gli episodi di cronaca che avvengono dalle ore 20 in poi in zone della città diverse dal centro storico, siamo di fronte a una grave ingiustizia”.

Franzese ricorda gli episodi avvenuti nei pressi di Piazza Orsini, della Villa Comunale e in centro storico in un giorno, come il giovedì, in cui pochi sono gli avventori che frequentano la zona: “Due persone di 50 anni che litigano per un parcheggio a Piazza Piano di Corte alle 8 di sera non hanno nulla a che vedere con la movida violenta. Un ragazzo che picchia una ragazza a Piazza Orsini non ha nessun collegamento con la movida. Stiamo strumentalizzando e denigrando un quartiere dove i giovani fanno aggregazione, creano momenti di cultura e giovialità. Commettiamo un grave errore quando usiamo il termine movida violenta fuori contesto e solo per fare audience.”

Oggi – ha concluso il consigliere Franzese –  ci sarà un dialogo tra l’amministrazione e i commercianti per placare tutto questo rumore che ha portato a decisioni degli organi competenti fin troppo repressive. Non possono pagare tutti per un solo furbetto. Si sta pensando di trovare un modo per risolvere anche il problema della sporcizia collocando dei cestini nella zona. Per questo ringrazio anche la collega Mila Lombardi che si sta attivando tantissimo in questo senso.  Spero si trovi un equilibrio e un punto di incontro che lo scorso anno era stato individuato. I reali problemi di quelle aree, che potrebbero essere risolti con l’attivazione delle telecamere, sono il continuo transitare di autovetture che minacciano l’incolumità delle persone e l’assenza di bagni chimici che potrebbero dare un contributo per frenare gli incivili che non trovano il bagno libero dei locali e si arrangiano nei vicoli. Inoltre stiamo cercando di risolvere anche i problemi sui parcheggi a sosta breve con Trotta e stiamo lavorando per una mediazione in sovrintendenza sulla questione dehors.”

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