Tartaruga “decapitata” alla Mostra d’Oltremare, il garante: «È una fake news»

ATTENZIONE!
Stai navigando all'interno del nostro sito web archivio che comprende gli articoli dal 2017 a fine 2021.
Per le notizie in tempo reale ti invitiamo a visitare Anteprima24.it
Tempo di lettura: 2 minuti
Napoli – «Nel laghetto c’è una tartaruga decapitata». Sono bastate queste poche parole, diffuse a velocità record sui social, per suscitare l’indignazione di migliaia di cittadini e far finire nella bufera i vertici della Mostra d’Oltremare. Ma a due giorni di distanza da quella “denuncia” si scopre che la verità potrebbe, per fortuna, essere un’altra. A fare luce sulla vicenda è il garante per i diritti degli animali del Comune di Napoli, Stella Cervasio.
«Smentisco la notizia circolante che una trachemis, una testuggine d’acqua dolce, della Mostra d’Oltremare di Napoli sarebbe stata decapitata da ragazzini», mette subito in chiaro il garante. «A me è arrivata notizia diversa che ho in parte verificato prima di allertare le autorità competenti, Asl veterinaria per autopsia, Comune, presidenza Mostra. La piccola trachemis sarebbe stata trovata galleggiante nella vasca con il collo spezzato. Tale lesione può verificarsi anche in maniera intraspecifica, ossia potrebbe esservi stata una lotta tra due o più esemplari con conseguente morte di uno. Infatti né nel post facebook né in altre sedi è stata reperita alcuna dichiarazione testimoniale di chi avrebbe visto i responsabili di tale reato». Il garante Stella Cervasio fa intanto sapere che una nuova battaglia è appena cominciata: «Attendiamo il responso della Asl veterinaria sulle cause della morte e ho già chiesto alle stesse autorità competenti di valutare la possibilità di un trasferimento di tutte le trachemis in sovrannumero, tanto alla Mostra, quanto alla Floridiana, quanto a Capodimonte, dove lo stesso direttore Bellenger mi ha segnalato questo problema. Invito tutti i napoletani a non utilizzare le fontane dei parchi pubblici della città come sversatoi di animali che non si vogliono più tenere in casa. Segnalate, piuttosto, al garante e alle autorità competenti questa eventualità e troveremo una soluzione legale ed etica. Non barbarica».
ATTENZIONE!
Stai navigando all'interno del nostro sito web archivio che comprende gli articoli dal 2017 a fine 2021.
Per le notizie in tempo reale ti invitiamo a visitare Anteprima24.it