Incendi sul Vesuvio, stanziati fondi per fronteggiarli. M5S: “Esigiamo chiarezza sui conti”

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Napoli – La città metropolitana di Napoli scende in campo contro gli incendi impiegando risorse straordinarie da destinare alla protezione civile, per sostenere i  comuni vesuviani e per rafforzare i servizi di prevenzione e spegnimento, l’aumento del pattugliamenti da parte della polizia e l’incremento delle attività dei forestali. Così il sindaco metropolitano stamattina ha approvato una delibera che dispone una serie di interventi straordinari in tema di prevenzione e contrasto degli incendi boschivi.

Nello specifico, i dirigenti competenti stanzieranno le risorse previste, circa 600 mila euro, per rafforzare le attività di prevenzione anche attraverso l’attivazione di progetti di servizio civile. In più, i dirigenti potranno erogare contributi ai comuni dell’area metropolitana che dall’inizio dell’anno sono stati colpiti da incendi per l’acquisto di mezzi idonei all’esercizio di attività antincendio.

Infine, l’atto approvato dal sindaco dispone l’incremento del pattugliamento del territorio da parte della Polizia Metropolitana, che fornisce supporto qualificato di Polizia Giudiziaria ai servizi specialistici gestiti dalla Regione Campania ed alle polizie municipali.

Intanto, però, i parlamentari del Movimento 5 Stelle, attraverso il suo portavoce Luigi Gallo, hanno presentato proprio stamattina un’interrogazione ai ministeri dell’Economia e dell’Ambiente. “Esigiamo chiarezza e trasparenza – sostengono – sui conti del Parco Nazionale del Vesuvio. C’è un investimento di circa 1,9 milioni in non meglio precisati valori mobiliari, riportato a pagina 4 del bilancio pluriennale, che rimane alquanto opaco. Di quali titoli parliamo? In quali strumenti finanziari sono finiti questi soldi? Il Parco del Vesuvio deve avere un bilancio trasparente e in buona salute, perché, tra l’altro, deve prevenire e poi coadiuvare la risposta a emergenze come quella incendi che abbiamo vissuto appena pochi giorni fa – spiega Gallo – Eppure il rendiconto dell’ente non è pubblicato in formato Peg (Piano esecutivo di gestione) e dunque non è accessibile a tutti i cittadini come previsto dalla legge”. “Ricordiamo che il ministero dell’Ambiente deve vidimare il bilancio dell’Ente” conclude Gallo ribadendo che il movimento punta a fare chiarezza augurandosi “che le risorse del Parco non siano finite in investimenti rischiosi e speculativi”.

 

 

 

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