Napoli – Sciopero delle linee ferroviarie, mattinata di forti disagi su tutte le tratte regionali ma ad andare in sofferenza è soprattutto Napoli, dove i convogli della Circumvesuviana hanno lasciato a piedi migliaia di utenti. Anche oggi, come già avvenuto nelle scorse settimane, i tanti pendolari che usufruiscono della ferrovia gestita dall’Eav sono rimasti in stazione a causa dello sciopero dello straordinario proclamato dagli operatori di stazione di alcune tratte.
Il risultato è che numerose stazioni erano stamattina sbarrate con avvisi all’utenza che veniva invitata a recarsi in altri centri per poter prendere il treno o utilizzare navette bus piene però fino all’inverosimile. Lavoratori, tantissimi studenti, anche universitari, ma soprattutto minori che frequentano i diversi istituti superiori delle zone interessate dallo stop alla circolazione sono rimasti in strada, senza che fosse possibile raggiungere i luoghi di studio. La vertenza è in atto da tempo, già altre volte si erano verificate queste interruzioni totali del servizio, poi si era trovata un’ipotesi di intesa che però non ha retto. L’Eav, che gestisce il servizio, nell’avviso agli utenti spiega che l’interruzione andrà avanti a oltranza finché non ci sarà una soluzione. Un disagio provocato, riportano i cartelli, «considerata l’attuale carenza di personale e la contestuale mancata accettazione di prestazioni straordinarie da parte del personale di presenziamento degli impianti fissi della infrastruttura ferroviaria operante sulle linee Vesuviane». Il blackout, senza alcuna corsa durante tutta la giornata, riguarda le tratte Poggiomarino-Torre Annunziata, Poggiomarino-Sarno, Pomigliano d’Arco-Acerra, Napoli-Centro Direzionale-San Giorgio a Cremano. Sulle prime tre è stato istituito un servizio bus sostitutivo che comunque non è sufficiente a coprire il fabbisogno di mobilità.
In un post pubblicato su Facebook il presidente dell’Eav, Umberto De Gregorio, sembra fare riferimento proprio alla protesta, postando la notizia del piccolo aumento retributivo previsto dal Governo per i docenti: «Agli insegnanti 5 euro di aumento al mese. E c’è chi non si accontenta di 250 euro», che sarebbero quelli sui quali si è rotta la tregua. La stoccata è stata subito percepita dai tanti follower di De Gregorio, che in pochi minuti hanno commentato la notizia con parole cariche di rabbia e indignazione.
Stai navigando all'interno del nostro sito web archivio che comprende gli articoli dal 2017 a fine 2021.
Per le notizie in tempo reale ti invitiamo a visitare Anteprima24.it