Maxi evasione fiscale: due imprenditori “muti” davanti al giudice

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Napoli – Ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere l’imprenditore Luigi Scavone, arrestato per l’inchiesta della Guardia di Finanza di Napoli, su una presunta maxi evasione fiscale da 70 milioni di euro che ha coinvolto il gruppo Alma spa. Scena muta davanti al gip di Napoli Valentina Gallo. Scavone è indagato per associazione a delinquere finalizzata all’illecita compensazione. Ha invece deciso di rispondere al gip, ai pm e all’avvocato l’ingegnere Francesco Marconi, che nell’Alma spa ricopre la carica di amministratore.

Ha spiegato al giudice e al pm che si è sempre occupato dell’aspetto commerciale e generale della società. In sostanza, ha spiegato che non faceva parte delle sue competenze poter verificare la veridicità degli aspetti tributari e fiscali dell’Alma spa. Infine Francesco Barbarino si è avvalso, come Scavone, della facoltà di non rispondere. Barbarino è colui che viene definito dal giudice il deus ex machina della presunta maxi frode fiscale.

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