Salerno – Aspira ad una cattedra universitaria e, a tal fine, partecipa ad un concorso bandito dall’Ateneo di Salerno per la copertura di un posto di professore di prima fascia presso il dipartimento di Ingegneria industriale. Oggi, a distanza di qualche mese dalla presentazione della domande il professore associato Pierluigi Siano (foto nel pezzo) è stato “costretto” a rivolgersi alla Procura della Repubblica per denunciare delle anomalie nel concorso. Nella sostanza Siano nel verificare i requisiti di partecipazione si è reso conto che Ateneo e Commissione esaminatrice non camminavano di pari passi: i criteri emanati dal rettore erano diversi da quelli previsti dalla commissione. Un’anomalia che, ritiene, determini un concorso redatto ad hoc per un candidato specifico. Notate le anomalie Pierluigi Siano cerca di capire cosa fosse accaduto e così invia una nota al rettore Aurelio Tommasetti evidenziando le difformità riscontrate e chiedendo di “adottare in via di autotutela gli atti necessari a verificare la legittimità dei criteri approvati dalla Commissione esaminatrice della procedura concorsuale, previa sospensione della medesima procedura, e conseguente annullamento degli atti sin qui posti in essere dalla Commissione esaminatrice”. La commissione in questione è formata dal prorettore Antonio Piccolo e da Domenico Villacci e Federico Delfino. Ricevuta la nota del professore Siano, il rettore scrive ai componenti la commissione chiedendo di fornire delucidazioni al quesito posto dal concorrente.
La risposta non si è fatta attendere: “Va tutto bene! tutto è stato fatto bene”.
Intanto, a maggio, viene concessa una proroga di due mesi alla commissione, che avrebbe dovuto così terminare i lavori lo scorso 23 luglio. Nel mentre trascorrono i due mesi il prof, forte delle sue convinzioni, non si arrende e si espone in prima persona per vedere affermata la trasparenza nel concorso e attraverso gli avvocati Roberto De Masi e Giovanni Battista Vignola, protocolla un esposto alla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore.
Qualche giorno dopo lo stesso professore Siano informa il rettore di essersi rivolto alla magistratura. Ovviamente l’iter intrapreso da Siano viene comunicato anche ai tre componenti la commissione. Fin qui, appare tutto nella norma. Poi, invece, arriva il colpo a sorpresa.
Il 28 luglio arrivano le dimissioni da parte del presidente della commissione, il prorettore Piccolo. Quest’ultimo giustifica il la sua decisione affermando nella lettera di concedo dall’incarico: «l’apertura dei plichi contenenti la documentazione prodotta dai candidati ha fatto emergere nella maggior parte dei casi la presenza di pubblicazioni di cui lo stesso (il presidente, ndr) risulta coautore e in particolare un candidato ha prodotto 12 pubblicazioni da valutare, tutte in collaborazione con il presidente».
Dunque, le dimissioni, stando a quanto affermato da Piccolo sarebbero da ricercarsi in un “conflitto di interesse”. Conflitto che probabilmente sussisteva anche prima di quella data considerato che le candidature con i relativi requisiti erano stati vagliati dalla commissione molto tempo prima. Ora bisogna attendere che la Procura intraprenda l’iter previsto in questi casi, mentre Siano aspetta l’annullamento dell’intera procedura.
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