Rapine di smartphone ai Decumani, in manette il figlio di un agente penitenziario

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Napoli – Gli agenti del commissariato Chiaiano e del commissariato Decumani stamattina hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal gip del Tribunale di Napoli nei confronti di un18enne indagato per rapina, in concorso con altri tre giovani, non ancora identificati, commessa la notte dell’1 gennaio 2019, in pieno centro cittadino, in danno di tre ragazzi.

Il diciottenne e i complici, con volto travisato da caschi e scaldacollo, a bordo di due scooter, uno dei quali di sua proprietà, si erano avvicinati a tre ragazzi, intimando loro di  consegnare i soldi ed i cellulari, minacciandoli con la pistola che uno dei rapinatori brandiva e puntava contro le vittime. Sono così riusciti a portare via la somma di 85 euro e tre cellulari, un Samsung Galaxy S9, un Huawei P10 Lite ed un Samsung Galaxy S7Edge di colore nero. Le tre vittime hanno subito sporto denuncia, riuscendo anche a fornire agli investigatori la targa di uno dei due scooter usati per la rapina. Individuato l’intestatario dello scooter, sono cominciate le ricerche del giovane, che non risultava presente al suo indirizzo. In occasione di un controllo è stato tuttavia fermato un ragazzo che viaggiava su uno scooter senza la targa, che  veniva condotto in ufficio per ulteriori accertamenti. Il giovane fermato dagli agenti era l’intestatario  dello scooter ricercato che viaggiava senza targa perché aveva intuito che le vittime avevano letto il suo numero di targa. Vistosi scoperto, ha spontaneamente reso delle dichiarazioni con le quali si attribuiva la partecipazione alla rapina, senza però dare elementi sufficienti all’identificazione dei complici. Gli agenti hanno proceduto ad una perquisizione del luogo di detenzione che ha prodotto un esito positivo.

Nell’abitazione che condivide con il fratello, sono stati infatti trovati tre baschi azzurri della Polizia penitenziaria ed uno blu della Polizia di Stato; 1 berretto rigido della Penitenziaria; 1 palina simile a quelle usate dalle forze dell’Ordine recante la dicitura della Polizia giudiziaria della penitenziaria ma priva di matricola; 4 caschi da moto neri, 8 telefoni cellulari, 1 tablet; 3 proiettili GFL 380 con ogiva, 3 proiettili 9×21 due dei quali senza innesco,1 proiettile a salve 8mm, 3 manganelli di legno di circa 40 cm., di colore nero e blu con le scritte Sardegna ed Juventus,  1 manganello di 50 centimetri, con logo riproducente il duce e la scritta “tanti nemici tanto onore”; una fondina pendula nera con la scritta “agente di custodia”, un cinturone bianco completo da divisa con logo polizia penitenziaria, una fondina marrone denominata “mezza sogliola”, una placca, un portabiti con due divise complete di gradi da assistente capo ed un portabiti con un goretex,  tutto della polizia penitenziaria. In effetti il padre del giovane è un agente di custodia ma tutto il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro e si trova ora custodito presso il commissariato a disposizione dell’autorità giudiziaria. Per quanto riguarda i proiettili, il diciottenne se ne è attribuito il possesso, riferendo di averli ricevuti da alcuni amici di cui non ricorda il nome. Per la detenzione delle munizioni, debitamente sequestrate,  è stato deferito in stato di libertà.
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