Tra primarie e provinciali, parla De Caro: “Lo strappo? Avevano già deciso”

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Benevento – Il voto delle primarie PD è dietro l’angolo e oltre ad essere un appuntamento importante per la scelta del segretario nazionale dove concorrono Nicola Zingaretti, Maurizio Martina e Roberto Giachetti, il 3 marzo sarà giornata decisiva anche per l’elezione del segretario del Partito Democratico in Regione Campania. A sfidarsi: il deputato sannita Umberto Del Basso De Caro, dell’area Martina, Leo Annunziata, sindaco di Poggiomarino, franceschiniano che fa riferimento all’ex senatore De Luca, e la zingarettiana Armida Filippelli.

Stamane, nella sede del Partito Democratico di Benevento, Umberto Del Basso De Caro, durante una conferenza stampa, ha illustrato le liste in campo per la sua candidatura (LEGGI QUI), e il suo impegno per risollevare il partito in Campania con particolare riferimento al futuro delle aree interne:

“Il 3 marzo sarà un appuntamento fondamentale per il Partito sia a livello nazionale che regionale. La Campania è l’unica regione in cui si sceglierà anche il segretario regionale. Abbiamo impegnato numero importante di iscritti e amministratori; io ce la metterò tutta per mettere al centro il tema dello sviluppo delle aree interne. Un onore e un onore di cui mi assumo la responsabilità sulla scorta delle attività e delle iniziative che ho portato avanti per questi territori che rischiano l’abbandono e lo spopolamento”.

De Caro sciorina le opere a lui più care: “Dalla Napoli- Bari passando per la Fortorina, opere già appaltate, fino alla Benevento Telese Caianello che se tutto andrà come previsto verrà appaltata entro l’estate. E’ stata superata l’impasse della Conferenza dei Servizi e l’ostacolo pedaggio che non si dovrà pagare. Un’opera necessaria per la viabilità del Sud che porterà maggiore traffico veicolare e opportunità per il Sannio “

Sul problemi vissuti dal partito campano dichiara: “Il PD sia a livello nazionale che in Campania ha bisogno di una revisione e di vivere di luce propria. Essere autonomo attraverso una capacità di elaborazione del progetto politico che abbia le idee chiare sulle funzioni territoriali delle aree interne. Solo in provincia di Benevento, negli ultimi 10 anni, abbiamo perduto 20mila abitanti soprattutto a causa del fenomeno migratorio. La prospettiva di diventare un territorio solo per vecchi è da scongiurare. Rafforzare il partito- continua il deputato sannita – è una necessità non più dilazionabile. Se noi avessimo un partito normale per il Governo che c’è oggi, dovremmo raccogliere il 30 per cento ma i sondaggi ci inchiodano al 18. La popolazione non ci percepisce come alternativa anche se è in atto un grande riflusso dal Movimento 5 Stelle. Vive una fase discendente di cui però noi non siamo i beneficiari e dunque dobbiamo rimboccarci le maniche. Sappiamo che gli italiani corrono sempre in soccorso del vincitore ma dobbiamo comprendere come riprendere consensi”.

De Caro appare realista sull’affluenza: “L’affluenza sarà sicuramente inferiore delle scorse primarie. Raggiungere  1 milione di votanti sarebbe un successo ma dando numeri direi che al massimo arriveremo ai 700mila. Intanto è necessario sollecitare gli amici a partecipare”.

Del Basso De Caro risponde anche alle sollecitazioni della stampa sullo strappo (LEGGI QUI) avvenuto a livello locale in relazione alle elezioni provinciali in programma il 10 marzo:

Non esprimo un giudizio sulle liste d’area o per meglio dire di aria. Non è una lista del PD. Noi abbiamo approvato una sola lista, altre non ci sono state sottoposte, non ci è stata offerta una valutazione. Sono delle civiche che hanno fatto una scelta diversa di cui qualcuno si assumerà a responsabilità politica. Noi non cacciamo nessuno, sono gli altri che avevano già deciso”.

Una battuta anche sulle elezioni regionali in programma il prossimo anno:

“Ho già dichiarato che il prossimo anno sarò il massimo sostenitore di De Luca. Non ho mai detto di essere contro l’attuale governatore ma non mi piace il pensiero unico. Il partito utile è dinamico e non sdraiato sulle istituzioni. Le mezze ali che dicono di essere contro di lui si mostrassero nel momento clou. Se volessi fare un accordo con De Luca ci metterei 6 secondi”.

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