Il Governo chiude i rubinetti alla coop 25 Giugno, de Magistris: «A rischio 431 lavoratori»

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Napoli – Fondi agli sgoccioli, è corsa contro il tempo per mettere in sicurezza i lavorati socialmente utili del Comune di Napoli. I 431 soci della cooperativa 25 Giugno rischiano di non poter più essere pagati «a causa della legge di Bilancio per il 2019, che ha ridotto le mensilità alle quali i Comuni possono ricorrere per un’anticipazione di liquidità in attesa dell’invio delle rimesse ordinarie da 5 a 4 con la conseguente immediata riduzione di circa 120 milioni di euro per le casse del Comune di Napoli. L’Ente non è più in grado di anticipare retribuzioni la cui copertura compete al Governo», lancia l’allarme il sindaco Luigi de Magistris rivolgendosi al presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

I soci della cooperativa 25 Giugno, «da 34 anni sono retribuiti esclusivamente grazie a flussi previsti nella diverse leggi di Bilancio, e quindi di esclusiva competenza del Governo. Una modifica introdotta nella Finanziaria per il 2016, relativa al precedente regime di trasferimento delle risorse dallo Stato al Comune, ha allungato enormemente i tempi di accredito delle somme. Nonostante ciò il Comune di Napoli si è sempre sostituito al Governo garantendo, non senza sacrifici, il regolare pagamento degli stipendi. La nostra anticipazione è arrivata fino a coprire dieci mensilità su dodici. Ora, grazie alla nuova Legge dei Bilancio votata dal Parlamento, ciò non è più possibile. È intollerabile che 431 capaci lavoratori vadano in difficoltà, loro e le loro famiglie», affermano in tandem il sindaco de Magistris e l’assessore al Lavoro Monica Buonanno. Il primo cittadino ha quindi chiesto al presidente del Consiglio Conte un incontro urgentissimo, «insieme a una delegazione di sindacati e lavoratori, per ottenere una soluzione che impedisca di mettere in discussione un diritto irrinunciabile, quello alla retribuzione».

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