Salerno – Era giunto da Scafati il 65enne, peraltro incensurato, finito agli arresti domiciliari in quanto indiziato di reati concernenti la coltivazione di piante da cui ricavare sostanze proibite, ed aveva acquistato un appezzamento di terreno al confine tra i Comuni di Trentinara e Cicerale. Fin qui nulla di strano, visto che molti amano la tranquillità della campagna per trascorre qualche giornata di sereno relax. Ma il fine ultimo del sessantacinquenne, evidentemente, non era quello di dedicarsi ai lavori agresti ma di sfruttare quel terreno per allestire una coltivazione di piante di cannabis indaca. Magari nascondendo il tutto ad occhi indiscreti e facendo in modo che chi aveva notato la sua presenza avesse immaginato che si prodigava a coltivare il suo orticello, mai pensando che si trattasse di qualcosa di illegale. Sono stati i militari della stazione di Capaccio Scalo, diretti dal luogotenente Serafino Palumbo, coordinati dal comandante di compagnia, il capitano Francesco Manna, a fare la sorprendente scoperta. Per la verità i militari già da qualche tempo avevano avuto sentore che in quel campo accadesse qualcosa che andava chiarito. I dubbi vi erano, per cui i carabinieri avviarono l’attività di controllo con pedinamenti ed appostamenti, per chiarire quale fosse la vera attività del pensionato che aveva scelto Trentinara per la sua ultima attività. Quando i carabinieri hanno fatto irruzione nell’area agricola hanno subito rinvenuto 8 piante rigogliose e floride, alte mediamente due metri, che sono state sequestrate dopo che l’uomo dal pollice verde era stato colto in flagranza di reato. Un’ulteriore operazione dei carabinieri conclusasi positivamente e con la quale i militari cercano di fare terra bruciato intorno a persone che dedicano la propria vita ad escogitare sistemi per colpire coloro che fanno uso di droga.
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