Corte d’Appello, aumenta la prescrizione ma si finisce di più in galera

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Circa 3mila processi ogni anno nel Distetto di Napoli vengono estinti per prescrizione in Corte d’Appello. Il 33 per cento dei reati si perdono in secondo grado. “Mancano 15 magistrati e se pensiamo che c’è un solo un ausiliario idoneo a spingere i carrelli con i fascicoli che viaggiano da una parte all’altra del tribunale. Questo rende chiara l’emergenza”. A spiegarlo è Giuseppe de Carolis, presidente della Corte d’Appello di Napoli nella conferenza di inaugurazione del nuovo Anno Giudiziario.
 
Per il procuratore generale Luigi Riello neanche la “sospensione della prescrizione potrebbe servire che corre il rischio di aumentare processi lumaca. Vanno modificate tante cose come ad esempio le letture di atti processuali, sanzioni alternative al carcere effettive e dissuasive e stanziamenti straordinari per il settore giustizia”. La Corte d’Appello del Distretto di Napoli resta al secondo posto in Italia per numero di processi definite, subito dopo Roma. È record con 11.187 procedimenti penali definiti, mentre ne sono arrivati 15mila che sono “difficili da gestire organico non adeguato”, spiega de Carolis.
 
Sono stati definiti 95 processi in Corte d’Assise “che è il nostro codice rosso”. Nel settore Civile si è passati da 49 mila processi a 45mila pendenti. I tribunali Civili del Distretto hanno in totale 208mila pendenza. A Napoli Nord la “situazione è drammatica” con 25mila processi definiti e “una sopravvenienza enorme con risorse inferiori e inadeguate”, dice De Carolis. Sono dininute le pendenze per i processi di protezione internazionale ma ne pendono ancora 3.300. Nel settore penale aumenta la pendenza in Corte d’appello nonostante mole di sopravvenienza di 15mila nuovi processi.
 
Aumentano le pendenze per i minorenni i cui processi sono passati da 104 a 145 processi. Oltre alla definizione dei processi per omicidio l’altra priorità spiegata da De Carolis è l’esecuzione dell’esecuzione: “Tra il 2017 e il 2018 sono stati emessi piu di 8mila estratti esecutivi. Nel primo semestre sono stati 2.999”. Infine sull’andamento dei reati si evidenzia un calo dei reati nell’anno solare 2018 è diminuto passando da 131mila a 128mila. Gli omicidi sono scesi da 35 a 21 e solo 8 sono legati alla camorra rispetto ai 22 dell’anno precendente. Diminuiti in modo massiccio gli incendi boschici passati da 53 a 8. Vi sono ancora 4700 rapine, 660 casi di usura, 46 le associazioni. Ancora alti i reati legati allo spaccio con 2mila reati commessi. Aumentati i furti con 68mila casi nel solo 2018. Aumentano i delitti informatici passati da 303 a 521.
 
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