Assicurazioni fasulle, ecco il sistema usato dai “re” della truffa

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Napoli – Due gli obiettivi primari: sequestrare la provvista di denaro e bloccare il server principale dove venivano generati con lo stesso sistema decine e decine di siti internet che vendevano polizze assicurative fasulle. E ironia della sorte, i domini erano tutti intestati a chi veniva truffato perché aperto con le loro carte d’identità che inviano per chiedere l’emissione della polizza. Un sistema quasi perfetto ma che il pm Antonio Vergara, coordinato dal procuratore aggiunto Domenica Airoma della Procura di Napoli Nord, ha ricostruito passaggio dopo passaggio con i carabinieri. Sono dodici indagati per associazione a delinquere finalizzata alle truffe e questa mattina hanno ricevuto un decreto di sequestro preventivo d’urgenza. L’inchiesta dal 1° gennaio del 2018, fino al 17 ottobre. La prima querela è arrivata ai carabinieri il 15 giugno del 2017 da parte di un uomo che aveva acquistato una polizza assicurativa dall’agenzia ‘MarottaBroker’ per uno scooter. Il preventivo era di 570 euro all’anno e per il pagamento si dovevano versare i soldi su una Postpay. Ma nonostante avesse ricevuto la polizza non era presente nel database dell’Ania, l’associazione che racchiude un elenco di imprese accreditate per l’emissione di polizze. Si è scoperto un giro enorme di broker assicurativi fittizi, e di una truffa attuata mediante il ricorso all’attivazione di carte prepagate impiegate per incassare il profitto del reato, circa sei milioni di euro. «Una modalità criminosa seriale che espone i truffati a circolare senza la copertura assicurativa. Ma sul web gli indagati hanno lasciato delle tracce informatiche, dagli account di posta elettronica usati, i numeri di telefono indicati nella sezioni contatti dei siti web fasulli», scrive il pm nel decreto. 

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