Benevento – Non sono certo passate inosservate le nuove nomine al Comune di Benevento. Così Altrabenevento, in una nota ha espresso il suo dissenso sul modus operandi della giunta Mastella. “Prima di andare in vacanza il sindaco Clemente Mastella è riuscito a dare prova, ancora una volta, della sua concezione padronale della politica che riesce ad imporre grazie alla sua maggioranza masochista e alla opposizione inesistente e confusa.
Solo Luigi Barone e Cluadio Mosè Principe di Alternativa Popolare, cantano vittoria perché il sindaco ha accettato in consiglio comunale i voti dei tre consiglieri che si sono candidati con la sua coalizione ma adesso aderiscono al partito di Alfano che aveva preso voti per fare opposizione. E’ questa una delle perle della “nuova” politica in questa città.
Adesso il sindaco può ancora contare su una maggioranza ampia in consiglio e quindi non ha bisogno di essere salvato dal consigliere Vincenzo Sguera che, pertanto, può tranquillamente ricordarsi di essere stato eletto con i voti dei cittadini che non hanno espresso alcuna fiducia a Mastella.
Subito dopo il consiglio, l’ex ministro della giustizia ha deciso che solo gli assessori Pasquariello, Serluca, Russi e Ambrosone, faranno il vicesindaco, a rotazione, escludendo quindi, i componenti della giunta espressione dei partiti alleati.
Non merita la nomina, seppur temporanea, di sostituto del sindaco, innanzitutto l’assessore Oberdan Picucci che rappresenta in giunta l’Udc di De Mita e che ha le deleghe alla Cultura e al Turismo che proprio nel prossimo mese dovrebbero esprimersi al meglio. (A proposito, ma le gare per i servizi di Città Spettacolo, a che punto sono?).
Rimangono fuori dalla rotazione per fare il vicesindaco anche Patrizia Maio e Antonio Reale, assessori che almeno formalmente aderiscono ancora a Forza Italia, partito che pure aveva rivendicato tale nomina all’inizio del mandato mastelliano. Poi, da quando la De Girolamo ha chiuso con il sindaco l’accordo privato per la sua rielezione alla camera e quella di un membro della famiglia Mastella al senato, sotto le insegne di Forza Italia, il partito di Fernando Enrico ha smesso di minacciare fuoco e fiamme ed accetta pure gli schiaffi, limitandosi ad emettere solo un fievole lamento.
Infine, proprio ieri con le valige in mano, il sindaco ha nominato l’assessore che deve sostituire il terzo componente della sua giunta costretto alla dimissioni, Erminia Mazzoni. Mastella ha incassato il si emozionato della professoressa Rossella Del Prete, donna di sinistra, che si dovrebbe occupare di scuola, mensa scolastica e rapporti con l’università.
Che cosa l’ha convinta ad accettare di far parte della squadra del sindaco che non ha votato? Che cosa è piaciuto alla Del Prete dell’azione di governo di Mastella in questo anno? Il suo modo di gestire il potere e le relazioni con gli assessori e i consiglieri? Le feste e i casini con i commercianti e i cittadini ignari anche dei piani per la mobilità? La mancata tutela e valorizzazione dei monumenti o la incuria del verde pubblico? La gestione economica, il dissesto, la farsa dei controlli antievasione e la conferma del dirigente che non paga l’IMU? La gestione del piano anticorruzione per allontanare dipendenti non asserviti? La nomina dei dirigenti e le posizioni organizzative? Le nomine alla GESESA o quelle per il suo ufficio di staff? La nomina di Quattrociocchi alla Asia e il recente scandalo della gestione rifiuti? La scelta delle ditte per il piano periferie? Le sceneggiate per la sicurezza nelle scuole? La sanatoria per la ex conigliera per i migranti? La scelta del sito sbagliato per il depuratore? Il fallimento della mensa scolastica?
Con le sue prime dichiarazioni alla stampa (il Mattino di oggi) la neo assessora non spiega che cosa le è piaciuto della gestione mastelliana, si limita a ricordare l’amicizia con lady Sandra e sostiene di poter dare un contributo per i problemi delle scuole. Poi però, aggiunge che per la mensa è tutto già deciso, lasciando quindi intendere che condivide pure il cosiddetto regolamento che impone il servizio senza tentare neppure di convincere”.
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