Napoli – Dopo il deferimento deciso dal presidente dei giornalisti campani Ottavio Lucarelli sulla base delle numerose segnalazioni ricevute, l’organismo disciplinare campano ascolterà il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio, iscritto nell’albo dei pubblicisti, che dopo l’assoluzione Di Virginia Raggi aveva usto parole di fuoco contro la categoria, definendo i cronisti “infimi sciacalli”. Il Consiglio Di Disciplina Territoriale dell’Ordine dei giornalisti della Campania ha deciso di convocare Di Maio affinché «fornisca chiarimenti in merito alle sue dichiarazioni», si legge in una nota. Di Maio, dal canto suo, già ieri aveva annunciato di voler rinunciare all’immunità parlamentare sulla vicenda.
La nota spiega inoltre che quella del Consiglio di disciplina è una «istruttoria preliminare» aperta dopo la segnalazione fatta all’organismo dal presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli. I tempi si profilano dunque tutt’altro che brevi: in base al regolamento vigente, infatti, le convocazioni nell’ambito delle istruttorie possono avvenire non prima di un mese dalla decisione. Ieri il vicepremier, parlando dell’iniziativa disciplinare dell’Ordine, aveva spiegato di essere «a disposizione qualsiasi decisione vogliano prendere nei miei confronti». Il leader grillino aveva inoltre affermato: «Le mie affermazioni le ho fatte da ministro e non da giornalista, ma mai mi avvarrò dell’insindacabilità delle opinioni espresse e dell’immunità parlamentare». Eppure proprio quelle dichiarazioni hanno alzato un polverone che ancora oggi stenta a dipanarsi. Se Di Maio aveva infatti definito i giornalisti come “infimi sciacalli”, ancora peggio era riuscito a fare l’altro grillino Alessandro Di Battista, che aveva addirittura parlato di “puttane”. Una tempesta perfetta, innescata niente di meno che dai massimi vertici dell’attuale partito di maggioranza nel Paese, a fronte della quale la stampa italiana sta adesso provando a ricompattarsi per trovare il bandolo della matassa e il contatto con i lettori.
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