Ctp, tempo quasi scaduto: blitz dei lavoratori a Palazzo San Giacomo

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Napoli – Torna a salire la tensione in Ctp. Dopo qualche giorno di calma apparente, i lavoratori della compagnia di trasporto pubblico che fa capo alla Città Metropolitana di Napoli decidono di far sentire nuovamente la propria voce. I dipendenti aderenti alle sigle sindacali Usb e Confail da questa mattina sono infatti in presidio davanti Palazzo San Giacomo, sede del Comune, chiedendo l’attenzione del primo cittadino Luigi de Magistris. La contestazione andrà avanti almeno fino al tardo pomeriggio.

L’azienda, com’è noto, versa ormai da anni in una condizione finanziaria pressoché disastrosa. Una crisi che negli ultimi mesi si è aggravata fino a innescare il blocco totale dei mezzi nei depositi di Arzano, Pozzuoli e Teverola. Oggi i sindacati Usb e Confail sono tornati in piazza con una lettera aperta rivolta al sindaco metropolitano. Proprio de Magistris la scorsa settimana aveva fornito una lunga serie di rassicurazioni circa il futuro della Ctp. Parole che però sembrano aver convinto solo fino a un certo punto i lavoratori: «Le ricordiamo – si legge nella missiva- che i lavoratori con senso di responsabilità e con le tante difficoltà che incontrano hanno ripreso l’attività lavorativa pur vivendo in un clima di incertezza totale. Martedì 9 ottobre è stata convocata e svolta una riunione in Regione per discutere proprio della crisi di Ctp e Anm e sullo svolgimento del servizio offerto. Ctp e Anm con i propri amministratori erano presenti, mentre la proprietà colpevolmente assente. Sarebbero stati opportuni una discussione tecnica e un confronto di prospettiva, se almeno si fossero presentati il direttore di Città Metropolitana e qualche dirigente responsabile». Fissato lo scivoloso contesto nel quale la vertenza si sta sviluppando, ecco quindi l’ennesima richiesta di aiuto al primo cittadino: «Noi stiamo dimostrando di esserci e di credere che le cose possano cambiare e tornare alla normalità, ma per ottenere un risultato certo e importante c’è bisogno che lei batta due colpi e si interessi concretamente e tempestivamente al Tpl metropolitana e chi ne ha le funzioni, come ha promesso pochi giorni fa, altrimenti sarà troppo tardi per tutti e il fallimento non sarà solo per la Ctp».

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