Figlio del boss ucciso con una coltellata al cuore, il killer si costituisce all’alba

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Napoli – Una micidiale coltellata dritta al cuore. È morto così Raffaele Perinelli, 21enne del quartiere Miano, giunto ieri sera intorno alle 22 all’ospedale Cardarelli di Napoli in condizioni disperate. I medici hanno tentato tutto il possibile per salvarlo, ma il giovane è deceduto poco dopo sotto i ferri.
Il presunto assassino, il 31enne A.G., si è costituito stamattina presentandosi ai carabinieri di Casoria. Stando a quanto riferito alle forze dell’ordine, l’omicidio sarebbe stato innescato dal protrarsi di una lite nata per futili all’esterno di un locale la settimana scorsa.
La vittima, così come il suo carnefice, non aveva precedenti penali a carico, ma una parentela a dir poco “pesante”. Il 21enne ucciso era infatti il figlio del ras di Miano Giuseppe Perinelli, ammazzato nell’ambito della faida di Miano il 27 giugno del 2003. La vittima era un volto noto del calcio dilettantistico campano. Talentuoso terzino sinistro, aveva mosso i primi passi nelle giovanili del Sant’Agnello, per poi passare al Gragnano e in seguito alla Turris. Da qualche mese era fermo ai box in attesa di una nuova maglia. Un contratto che però non arriverà mai. “Lello” Perinelli, infatti, accompagnato da un amico che ha poi fatto perdere le proprie tracce, è arrivato ieri notte al pronto soccorso del Cardarelli in condizioni ormai disperate. I medici le hanno provate tutte per strapparle alla morte, ma il giovane è morto poco dopo mentre era ancora sotto i ferri dei chirurghi.
La fuga dell’assassino è però durata soltanto poche ore. All’alba, infatti, A.G. ha deciso di costituirsi. Il 31enne, accompagnato dal proprio avvocato di fiducia, si è presentato dai carabinieri di Casoria ammettendo il proprio coinvolgimento nella vicenda. Incensurato, venditore ambulante e anch’egli originario di Miano, l’assassino ha spiegato di aver accoltellato Perinelli «per paura». Tra i due, infatti, si sarebbe verificato un violento diverbio lo scorso fine settimana all’esterno di un locale notturno. Tra i due volarono parole grosse e le ruggini non sarebbero poi più rientrate. A.G., stando a quando riferito alle forze dell’ordine, temeva per la propria incolumità e per questo motivo da alcuni giorni aveva deciso di andarsene in giro con un coltello. Sapeva che qualora avesse rincontrato il 21enne la cosa sarebbe potuta degenerare. E così è stato. Il drammatico epilogo è arrivato ieri intorno alle 21. Una coltellata dritta al cuore e due viste devastate in un solo istante.
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