Napoli – È bastato un viaggio all’estero per far riaffacciare su Napoli un incubo che sembrava spazzato via per sempre. «Nella giornata di oggi all’Ospedale Cotugno sono stati registrati due casi di colera. Il vibrione è stato isolato nelle feci di un piccolo paziente di due anni, trasferito dal Santobono, e sulla mamma, rientrati recentemente da un viaggio in Bangladesh e residenti a Sant’Arpino, in provincia di Caserta. Immediatamente è stata allertata la Asl competente e sono state attivate tutte le procedure previste dai protocolli». Così la nota appena diramata dell’Azienda Ospedaliera dei Colli su casi di colera registrati oggi in città.
«I contatti familiari del caso indice sono stati già individuati e sono attualmente sotto stretta osservazione sanitaria. Attualmente, entrambi i pazienti sono in condizioni stazionarie. La situazione è del tutto sotto controllo», afferma Antonio Giordano, commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera dei Colli Monaldi-Cotugno-Cto. «Il colera è una malattia infettiva acuta causata da batteri della specie Vibrio Cholerae, provoca diarrea profusa causata dall’infezione dell’intestino e, spesso, è asintomatica o paucisintomatica. La trasmissione può avvenire per ingestione di acqua o alimenti contaminati dal batterio, mentre il contagio diretto avviene per trasmissione oro-fecale ed è molto raro in condizioni igienico-sanitarie normali. L’incubazione varia da 1 a 5 giorni e la malattia si manifesta con diarrea improvvisa e forte vomito che portano a una rapida disidratazione», ha concluso la nota dell’Azienda Ospedaliera dei Colli su casi di Colera registrati all’ospedale Cotugno.
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