Strega, problema “core ngrato”: urge rimedio già da Pescara

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Benevento – L’unico dei tre che non ha esultato è stato Falco. Mani al cielo, palmi aperti rivolti verso la curva Sud, sguardo basso e un filo di tristezza percettibile negli occhi. Siglò il gol del 3-1 in quel Benevento-Lecce che si concluse con una insperata rimonta degli uomini di Bucchi. Un 3-3 che ieri sera non è stato replicato per la disperazione degli oltre dodicimila tifosi giallorossi presenti sugli spalti. Precedentemente, in quella stessa partita, a fare gol era stato Marco Mancosu, che aprì le marcature con un preciso sinistro prima di esplodere la sua gioia ai piedi del settore salentino.

Due modi diversi di reagire, di vivere un momento adrenalinico a discapito della squadra nella quale avevano militato in passato. Ieri è stata la volta di Camporese, altro ex che nel Sannio come Falco aveva conquistato la serie A. Quando il suo colpo di testa ha battuto Puggioni per il momentaneo 2-1 del Foggia non ha avuto dubbi nel liberare un’esultanza rabbiosa, poi motivata al termine della partita con estrema franchezza: “A Benevento avrei meritato più rispetto. Non ce l’ho con i tifosi, ma francamente non mi spiego il motivo della mia cessione avvenuta lo scorso anno”. Parole la cui dose è stata rincarata qualche ora dopo su Instagram: “Non capisco perché non avrei dovuto esultare, sono un professionista. Il mio sfogo era riferito solo ed esclusivamente a una persona, non ai beneventani. Ho un grande rispetto verso Benevento e ne ho sempre parlato bene, chi mi conosce lo sa”.

Un chiarimento verso la tifoseria e verso chi, evidentemente, gli aveva chiesto lumi sui motivi di tanto fervore. Sta di fatto che questo Benevento sembra patire particolarmente i gol segnati dagli ex. Finora ne ha affrontati sei, e di questi ben tre sono andati a segno. Non ci sono riusciti Lucioni, Agnelli (che però ha giocato solo 34 minuti ieri rischiando di segnare) e Mazzeo, autore di una prestazione più che sufficiente al ‘Vigorito’. Tutti, però, hanno strappato punti. Il dente avvelenato di chi ha ritrovato il Benevento da avversario è costato a Maggio e compagni una sconfitta e un pareggio che ne hanno frenato le ambizioni di altissima classifica. Urgono rimedi urgenti, perché anche il Pescara – prossimo avversario – vanta in organico ex giallorossi in cerca di riscatto come Gravillon, Scognamiglio e Memushaj. Trovare un antidoto sulla strada che porta alla trasferta abruzzese sarebbe più che mai opportuno. 

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