“Non ho nessuna intenzione di fare allarmismo ma c’è una situazione oggettivamente pesante e chiunque se ne rende conto. Per questo motivo mi aspettavo che in questo contesto qualcuno desse indicazioni anche di buonsenso alla popolazione e mi chiedo perché questo ancora non si faccia”.
Franco Mazza, presidente dell’Associazione Medici per l’Ambiente, da ieri sulla sua pagina fb ha lanciato l’invito affinché si faccia uso di mascherine in queste ore caratterizzate da una cappa insopportabile e dalla presenza di cenere proveniente, molto probabilmente, dall’incendio sviluppatosi sulle pendici del Vesuvio.
“Non ci sono dubbi che la cenere è quella tipica degli incendi. Potrebbe essere quella del Vesuvio o quella di altri incendi che si sono sviluppati in altri comuni anche della nostra provincia – ha spiegato meglio il dottor Mazza- ma in queste condizioni almeno qualche indicazione a livello precauzionale andava data. Io mi sarei aspettato subito un tavolo, avrei convocato una unità di crisi per confrontarsi e assumere interventi in sinergia tra tutte le parti coinvolte. Invece ieri per tutta la mattinata si è tenuto aperto un consiglio comunale per discutere di cose ordinarie e non ci si è preoccupati minimamente di quello che stava accadendo”.
Nessun allarmismo ma utili precauzioni: evitare di sostare per troppo tempo fuori casa, tenere chiuse le finestre, bere molta acqua, utilizzare una mascherina o anche un semplice fazzoletto sulla bocca quando si devono percorrere lunghi tratti di strada, evitare di tenere cose sui balconi e di lasciare gli asciugatoi all’esterno.
Spiega meglio Franco Mazza: “Non si sa se le fiamme hanno riguardato solo materiale vegetale, la cui combustione provoca inquinanti. Certamente i limiti di legge per le PM10 sono stati superati. Va detto anche che quando il fuoco attraversa il bosco vanno in fumo anche altri materiali come gomme, plastica e altro che provoca agenti inquinanti altamente pericolosi. Il sindaco di una città è la prima autorità sanitaria locale e mi aspettavo che l’autorità emettesse qualche provvedimento a scopo cautelativo”.
Avvisaglie da non sottovalutare ci sono: ci sono casi di bambini e persone anziane che hanno manifestato sintomi come nausea, secchezza degli occhi, bruciore alla gola.
“Dire quando questa fase possa rientrare non è possibile con certezza – conclude il dottore Mazza – Certo se piovesse tutto si risolverebbe immediatamente. Molto dipende dal vento, dalla direzione del vento, dallo spegnimento degli incendi. Ci sono troppi elementi non prevedibili”.
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