Di Alessia Giusti
Smartphone a scuola? C’è chi li considera strumento utile e di ricerca e chi li definisce, invece, una distrazione. Il liceo sportivo “San Benedetto” a Piacenza è la prima scuola in Italia no-smartphone, dotata di un sistema per impedire agli studenti l’utilizzo del telefono in classe, anche durante la ricreazione. Una tasca speciale, per ogni studente, progettata e già diffusa negli Stati Uniti, che riuscirà a schermare completamente tutti gli smartphone.
Secondo l’opinione di molti, l’uso del cellulare rappresenta un elemento di distrazione da evitare negli edifici scolastici, nonché una grave mancanza di rispetto verso l’insegnante. Alla scuola spetta, in ogni caso, il ruolo di garante della comunicazione tra gli studenti e tutto ciò che li circonda. Una comunicazione orientata soprattutto alle emergenze, alle necessità di ognuno. Da qui, l’obbligo di individuare il giusto compromesso tra un abuso dell telefono inteso come distrazione e le sue connotazioni educative. Una soluzione possibile? Sicuramente difficile evitare l ‘utilizzo di smartphone senza che i fruitori cadano in tentazione ma resta l’esigenza di dover inserire un elemento così caratterizzante della vita quotidiana all’interno delle mura scolastiche.
Abbiamo provato a capire cosa ne pensano i docenti ma soprattutto i ragazzi sull’utilizzo dello smartphone in classe e se la scelta di Piacenza possa rappresentare un apripista rispetto alla situazione attuale.
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