Benevento – “Valutare il riferito forte incremento di atti di violenza e di razzismo contro migranti, persone di discendenza africana e Rom”. Questo l’allarme lanciato ieri dall’ONU sull’aumento del razzismo in Italia. Parole che hanno scatenato reazioni diverse e contrastanti nell’opinione pubblica e nell’agone politico. La replica del Governo non si è fatta chiaramente attendere con durezza e propaganda video di migranti felici ma allo stesso tempo preoccupati dei “nuovi” arrivati che non lavorano e si comportano male.
E’ anche abbastanza palese che i partiti xenofobi e razzisti non rappresentano la totalità degli italiani, molti dei quali continuano a mostrare la loro contrarietà ad atteggiamenti discriminatori verso esseri umani dal colore della pelle diverso.
Appare però altrettanto chiaro e davanti agli occhi ma soprattutto agli schermi di tutti l’escalation di odio e razzismo sviluppatasi nell’ultimo anno. Da operatori dell’informazione, purtroppo siamo spesso costretti a leggere ed eliminare commenti e ingiurie che riflettono l’aumento del clima di odio verso l’altro, il “negro” , il migrante che delinque. Che ci siano delinquenti questo è assodato, peccato che quando ci occupiamo di malviventi italiani le lingue sporche si ritirano. Ma questo è un altro discorso.
Stamani un episodio che dimostra il cambiamento di atteggiamento delle persone e l’inequivocabile crescita esponenziale dell’astio, anche nella nostra “tranquilla” e accogliente Benevento, ce l’ha fornita Jacob Musa. Guineano di 30 anni, da 18 in Italia, residente a Torino e che da diverso tempo viene con la sua compagna sannita a Benevento. Fidanzata autoctona, beneventana doc, studentessa proprio a Torino, che da questa mattina non si capacita di ciò che accaduto nei pressi della stazione centrale, allorquando Jacob è stato vittima di due episodi di razzismo che ci ha raccontato, non prima di aver pubblicato un lungo post su Facebook in cui ha denunciato l’accaduto.
Jacob ci tiene subito a precisare che a Benevento è venuto spesso e non ha mai avuto problemi o subito insulti, dato che conferma l’inasprimento del clima di ostilità verso gli africani acuitosi grazie anche all’indifferenza di alcuni partiti e dall’indiscriminata campagna d’odio di altri (vedi Lega Nord e Noi con Salvini).
“Sono venuto spesso a Benevento per incontrare la mia ragazza beneventana – ci spiega Jacob – e non mi è mai successa una cosa del genere. Ero con mio suocero e la mia ragazza nei pressi della stazione centrale quando un uomo all’interno di un bar, rivolgendosi a mio suocero, ha detto “Dove l’hai preso a questo qua”. Lui ha risposto che ero suo genero e l’uomo, guardandoci male, ha esclamato “Ah pure” e poi ha lasciato il bar non facendo più colazione. Poco dopo ci siamo diretti davanti alla sede della Strega Alberti per scattare qualche foto e dare visibilità all’azienda, visto che ho diversi contatti a Torino dove lavoro come mediatore culturale e ogni volta che vengo qui mi piace pubblicizzare la città. Mentre scattavamo le foto un operaio mi ha detto: “e questo fate invece di lavorare, andate a casa vostra”. A quel punto ho risposto che anche io lavoro. Ogni volta che si vede un africano si pensa che non lavoriamo o siamo criminali”.
“Il messaggio che voglio far passare – ha concluso Jacob – è che non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. E lo dico in entrambe le situazioni. Non è che tutti gli italiani e i beneventani sono razzisti ma nemmeno che tutti gli africani rubano, fanno l’elemosina o non vogliono lavorare. Tornerò a Benevento ma chiedo a tutti di non ascoltare chi semina odio”.
Questo il post scritto su Facebook da Jacob: “Purtroppo questa mattina ho subito ben 2 episodi di puro razzismo a #Benevento, città natale della mia fidanzata. Città del liquore #strega. Chiaramente scrivo non per ricevere i vostri #likes ma per denunciare l’odio nei confronti dell’immigrato #nero. Continuerò a fare quello che ho sempre fatto cioè rispettare chiunque nonostante tutto senza mai fare di tutta l’erba un fascio per poi cadere nelle banalità del #razzismo al contrario. Ho contatto un Po’ di amici giornalisti per raccontare loro l’accaduto e cercare nel mio piccolo di dare il mio contributo in quanto #cittadino come tutti voi“.
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