Caserta – E’ fissato per giovedì 13 settembre il lancio mondiale della piattaforma dei World Heritage Journeys, che la Commissione europea ha generato per incanalare i flussi turistici provenienti da Nord America e Cina verso i siti Unesco europei, Reggia di Caserta compresa.
Ed è per questo che lo stesso giorno alle 11 nel Teatro di Corte della Reggia sarà presentato ufficialmente il progetto di cui la piattaforma realizzata da National Geographic è parte integrante.
Nuove iniziative promozionali, quindi, di respiro internazionale targate Unesco coinvolgeranno la Reggia di Caserta che, per numero di visitatori, non ha nulla da invidiare ad altri siti europei inseriti nella Lista del Patrimonio dell’Umanità.
Quello che dovrebbe invidiare, invece, è lo stato di conservazione e tutela garantito ad altri, e mostrare ai signori dell’Unesco, ad esempio, le fontane del Parco ridotte a Savana e farsi ufficialmente richiamare sull’opportunità di continuare a puntare sui numeri oppure magari accelerare sulle procedure di avvio dei lavori, con tanto di soldi già in cassa, e restituire dignità a quella meraviglia che solo nel 2009 meritò lo scettro di “Giardino più bello d’Italia” dal concorso dalla Briggs & Stratton con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano), e dell’AIAPP (Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio).
E se i signori dell’Unasco decidessero poi di affacciarsi anche al Belvedere di San Leucio, altro prestigiosissimo Sito casertano inserito nella lista del Patrimonio dell’Umanità (fortunatamente sfuggito allo sguardo ignorante della Guida Feltrinelli), il rischio sarebbe la cancellazione immediata. E non occorrerebbe neanche andarci troppo per le lunghe nelle valutazioni sulle stato di abbandono e degrado in cui il sito borbonico versa: ai signori dell’Unesco basterebbe anche solo seguire le tracce delle segnalazioni che piovono da più parti da anni, a cura di cittadini e associazioni, o magari alzare lo sguardo sull’immagine simbolo della conservazione garantita al Sito Patrimonio dell’Umanità dal 1997: il suo arco monumentale di accesso, a rischio crollo sotto i colpi dell’incuria e dell’irresponsabilità di chi è chiamato a garantirne la tutela, la conservazione, oltre che l’incolumità di chi ci passa attraverso.
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