Sfratto ‘Uniti per’, Tartaglione: “Disabili trattati come pacchi postali”

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Marcianise (Ce) – Provo vergogna e disgusto: un sindaco che se la prende con i più deboli non rappresenta noi marcianisani, né è al servizio dei valori di solidarietà e di accoglienza che sono alla base del nostro vivere civile. Quello che Velardi ha fatto nei confronti di ‘Uniti per’ mi ha fatto schifo”.

Sono le dure parole del coordinatore di ‘Ora’ ed ex primo cittadino di Marcianise, Antonio Tartaglione, in relazione allo sfratto decretato dal sindaco Antonello Velardi ai danni dell’associazione “Uniti per” alla quale, da ottobre scorso, lo stesso aveva assegnato una villa confiscata alla criminalità organizzata.

Lo scorso ottobre – continua Tartaglione – in pompa magna si fregiava di consegnare un immobile confiscato alla camorra ad un’associazione che da anni si impegna in favore dei ragazzi più fragili del territorio ed ora, dopo che gli stessi hanno lavorato per riqualificare la sede, glielo toglie. E come? Ad agosto, quando le persone iniziano ad essere in ferie, nascondendosi dietro missive in cui non ci mette la faccia, ma che fa firmare dai suoi due assessori al ramo. Così è la viltà: quando si macchia di un torto ai danni dei più deboli non sa fare altro che cercare di celarsi“.

Ma non c’è riuscito: i giornali hanno inchiodato il sindaco alle sue responsabilità – affonda il coordinatore di ‘Ora’. Velardi a quel punto li ha attaccati, con gli insulti di bassa lega di cui è solito riempirsi la bocca quando qualcuno non china il capo dinanzi al suo passaggio. Ed ha distorto la realtà, parlando di un trasferimento migliorativo di sede. Ora mi chiedo: cosa c’è di positivo nel doversi accontentare di due stanze all’interno di una struttura dove ha sede un istituto scolastico? E se tanto di positivo c’era, perché il sindaco non le ha assegnato ad ottobre?.

Invece, ha preferito creare un baillame autocelebrativo in occasione dell’assegnazione della villa confiscata all’associazione ‘Uniti per’, lasciare che i ragazzi profondessero impegno per fare dei lavori, per poi togliere loro la stessa con un preavviso di soli dieci giorni, che si è guardato bene dal rendere pubblico . Aveva proprio ragione il nostro primo cittadino quando diceva che “una società che si occupa dei suoi figli più fragili e non li lascia ai margini, è una società sana con un futuro diverso”. Peccato che lui non l’abbia fatto ed abbia trattato i nostri ragazzi disabili come pacchi postali”, conclude l’ex sindaco Antonio Tartaglione.

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