Abusivismo edilizio, dopo lo stop della Consulta la Regione si appella al Governo

Foto LaPresse - Marco Cantile 30/11/2014 Vico Equense, Italia Cronaca Abbattimento dell'ecometro di Alimuri. Una struttura abusiva costruita a ridosso della scogliera della costiera sorrentina nel 1964. Nella foto: l'ecomostro durante l'esplosione Photo LaPresse - Marco Cantile 30/11/2014 Vico Equense, Italia News Felling of the echo sounder Alimuri. A structure illegally built near the cliff of the Sorrento coast in 1964.
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Napoli – Contromossa di Palazzo Santa Lucia dopo la stangata della Corte Costituzionale in merito al dilagare del “mattone selvaggio” in Campania. La Regione, dopo che la Consulta ha dichiarato illegittima la legge regionale nella parte in cui consentiva la locazione degli immobili abusivi acquisiti al patrimonio di Comuni e non demoliti a favore dell’occupazione di necessità, «ritenendo necessaria una disciplina che affronti la problematica – si legge nella nota diramata oggi – sottoporrà all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni, del Governo e dei gruppi parlamentari, l’adozione di ogni misura all’interno del quadro normativo nazionale, visti gli importanti profili di giustizia sostanziale coinvolti».

Ma intanto le forze consiliari di opposizione vanno all’arrembaggio. «La sentenza della Consulta, che ha dichiarato incostituzionale la legge della Regione Campania sulle linee guida per le misure alternative all’abbattimento degli immobili abusivi, conferma purtroppo le nostre perplessità su un testo sul quale avevamo messo in guardia maggioranza e giunta regionale. Un anno fa, infatti, dopo aver evidenziato le criticità durante i lavori in quarta Commissione decidemmo di esprimere voto contrario in aula del Consiglio, proprio perché rilevammo gli stessi profili di illegittimità contenuti nella sentenza dei giudici della Corte Costituzionale. Parliamo di un provvedimento che, fin dalle premesse, determinava uno sconfinamento degli attuali poteri che questa amministrazione regionale ha in materia di governo del territorio. Ma che, soprattutto, se fosse andato in porto avrebbe consentito di allargare pericolosamente le maglie delle norme che regolano la demolizione degli immobili abusivi, dando la possibilità ai comuni di locarli o addirittura di alienarli agli stessi responsabili degli abusi, da un lato contravvenendo ai principi contenuti nel Testo unico sull’edilizia, e dall’altro dando la possibilità a chi aveva fatto vera e propria speculazione di aggirare la norma nazionale, molto precisa in questo senso». È quanto dichiarato dai consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Vincenzo Viglione e Tommaso Malerba, componenti della quarta Commissione. «Le sentenze della Consulta non si discutono, ma il tema di una sinistra pasticciona e di un’emergenza casa che in Campania resta ancora drammaticamente irrisolta non si può e non si deve ignorare», incalza invece Carlo Sarro di Forza Italia, per il quale «è arrivato il momento che le forze politiche responsabili comprendano le necessità di 200mila famiglie campane alle quali 15 anni fa è stato letteralmente impedito l’accesso alla regolarizzazione, laddove possibile, delle loro abitazioni di necessità». Per Sarro, «le demolizioni, soprattutto se eseguite in una logica da roulette russa, non possono essere l’unica risposta: ripartire dalla nostra proposta di legge in materia di priorità per l’esecuzione delle procedure di demolizione dei manufatti abusivi potrebbe già costituire un primo segnale di attenzione».

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