Napoli, si vantava di aver ucciso e fu eliminato: tre arresti

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Napoli – La Squadra Mobile di Napoli ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip su richiesta della Dda partenopea, nei confronti di tre esponenti del clan camorristico Mele, attivo nel quartiere Pianura a Napoli. I tre destinatari dell’ordinanza sono ritenuti responsabili dell’omicidio di Vincenzo Birra, ucciso a Pianura nella notte tra il 13 e il 14 luglio 2013. Le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, riscontrate dalle indagini svolte dalla Squadra Mobile della Questura di Napoli, hanno consentito di fare piena luce sul movente dell’omicidio, sui mandanti e sugli esecutori materiali, destinatari del provvedimento restrittivo. La decisione di uccidere Vincenzo Birra, secondo quanto ricostruito dalle indagini, sarebbe stata presa dai fratelli Giuseppe e Salvatore Mele, rispettivamente di 45 e 43 anni, all’epoca dei fatti considerati capi indiscussi del clan omonimo, che avevano deciso di punire la vittima, colpevole di aver rivelato a soggetti estranei al sodalizio la sua partecipazione all’omicidio di Fosco Di Fusco, avvenuto il 28 giugno 2013 e commesso in concorso con altri affiliati al clan Mele. I tre destinatari dell’ordinanza, tutti già detenuti, sono gravemente indiziati di omicidio, detenzione e porto illegale di arma comune da sparo, delitti aggravati dall’associazione di tipo mafioso. 

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