Napoli, De Laurentiis è un fiume in piena: ritiro, Sarri e calciomercato

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Napoli – Aurelio De Laurentiis è stato il protagonista assoluto della giornata odierna. Il presidente del Napoli ha tenuto una conferenza stampa nella quale ha parlato del ritiro estivo, di Sarri e del mercato. Un fiume in piena il numero uno partenopeo.

Ritiro – “Auguriamoci di andare in ritiro con Sarri. Nutro meno dubbi di te evidentemente se mi fai questa domanda, ma non posso costringerli con la forza“.

Incontro – “Abbiamo un appuntamento la settimana prossima. Ora deve preparare la partita fuori casa, ci sono gli spostamenti e meno tempo a disposizione. Ci siamo dati appuntamento per la prossima settimana. Non preoccupatevi, sono sereno. Sarri l’ho scelto io, contro il parere di tutti o quasi. Mi hanno messo i manifesti in città dandomi del cretino per aver preso Sarri e non ho reagito. Alla quarta partita, però, Sarri ha iniziato una cavalcata eccezionale. Ci siamo un po’ esauriti verso marzo e aprile perché c’era il preliminare“.

Rinnovo – “Lei non conosce Sarri, è votato al lavoro, non è interessato a nient’altro. E’ difficile per i familiari parlargli, io cerco di essere meno invadente possibile. Poi arriva un momento in cui però bisogna parlare, come a gennaio“.

Mercato –  “Mi auguro che il Napoli possa fare sempre meglio, ma questo non dipende da chi costa di più sul mercato. Non si risolvono così i problemi. Lo abbiamo dimostrato prendendo chi giocava meno, come Callejon che a Madrid non giocava, venne qui e il primo anno superò i 20 gol. Vincevamo anche prima con giocatori di minor livello, stipendi più bassi di un terzo e forse anche di un quarto. Siamo arrivati secondi anche con Mazzarri. Ho detto che arriverà una punta da 20 gol ma questo non significa che partirà uno tra Insigne, Mertens e Callejon. Verificheremo se potrà fare venti gol anche qui a Napoli, ma è una prima punta, non un esterno“. 

Cessioni – “Incasseremmo eventualmente un miliardo, il progetto Napoli continuerà alla grande“.

Seconde squadre – “A me non sta bene una squadra in serie C, penso a una seconda squadra dove possono giocare pure gli esuberi della prima. Ma un conto è farli giocare in serie B, un altro in serie C, che è meno allenante e pure mortificante. Lì si gioca a calci, si rischiano infortuni“.

Cina – “Abbiamo un piede anche in Cina, dove ci stanno costruendo un albergo a 12 piani e cinque stelle e uno stadio da 12.000 posti. Se ci dovesse essere in futuro possibilità inizieremo il ritiro in Cina e poi ci sposteremo in Trentino. Prima dell’inizio della stagione devi recuperare i cicli dei giocatori, i soldi sono importanti ma lo sport ne risente. Noi ragioniamo da industriali ma rimanere in Europa resta fondamentale“.

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