Benevento – Questa mattina si è svolta la quattordicesima edizione di “Un goal per la vita”, il tradizionale torneo di calcetto che ha visto affrontarsi tre formazioni, due composte dai reclusi di alta sicurezza ed una terza dai componenti del comitato organizzatore, Unione Sportiva di Benevento- Acli.
Il triangolare, svoltosi presso la Casa circondariale di contrada Capodimonte, è stato vinto da una delle squadre di detenuti, al secondo posto la rappresentativa Acli.
Per la cronaca, una vittoria a testa per le tre squadre partecipanti. Solo la differenza reti ha sancito la vittoria finale in favore dei detenuti cosi come ha deciso l’arbitro Vincenzo Caldora. Sorprendente vittoria ell’Us Acli sport che ha battuto con un secco 4-2 la formazione dei detenuti con la casacca gialla.
Le regole del calcio sono propedeutiche alle regole della vita. Evidentemente, però, non contava certo il risultato. La cosa importante era il valore simbolico dell’evento. Riaprire le porte della Casa circondariale alla società civile e dare la possibilità di esprimere la propria capacità sportiva a quelle persone che normalmente non possono farlo. Rispettarle vuole dire avviarsi verso un clima sociale sereno e tranquillo. Da qui il commento unanime: “Queste iniziative dovrebbero avere continuità”.
Presente anche il presidente dell’Us Acli Sport Alessandro Pepe il quale ha rimarcato come l’obiettivo fosse quello di far vincere legalità e giustizia: “Per noi è un investimento in favore dei giovani che ci sono in questa struttura. Vogliamo dare loro speranza ed è un’attività che ha una metodologia di recupero e concentrata per la rieducazione”.
Il presidente ha poi voluto ringraziare sia gli operatori dell’Area Trattamentale della struttura, i quali operano affinché siano garantiti livelli minimi di reinserimento nella vita relazione sociale dei detenuti. La vice direttrice e ora reggente della Struttura carceraria Marianna Adanti ha sottolineato che lo sport sia un fondamentale strumento per la condivisione e socialità : ” “Il carcere non è soltanto inteso come sottrazione della libertà della persona che ha commesso un reato, ma anche come spazio in cui ci deve essere il tempo della rieducazione”.
In particolare, per i detenuti della categoria di Alta sicurezza l’occasione di un confronto con i valori della società civile è stata data da partita di calcio speciale, “Un Goal per la Vita”, che l’Associazione dei lavoratori cristiani ha, per l’appunto, promosso con l’intento di offrire al recluso l’opportunità di diventare protagonista di una formazione ed una socializzazione sportiva alla base di un nuovo impegno sociale e civile.
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