Nola (Na) – Oltre 200 persone sono scese in piazza per prendere parte alla manifestazione “Mò basta day” promossa dall’Unione Sindacale di Base in occasione della giornata di sciopero, la cui durata è stata fissata 24 ore, dei lavoratori addetti alla sanificazione e pulizia all’interno dell’ospedale di Nola e dei distretti sanitari di tutta l’Asl Napoli 3 Sud.
I dipendenti della Flash srls del consorzio Seaman sono così tornati a rivendicare diritti, dignità, stipendi e, soprattutto, il reintegro immediato dei colleghi licenziati nell’ambito di quella che i diretti interessati definiscono una «rappresaglia sindacale». Il sindaco di Nola, Geremia Biancardi, ha ricevuto nella casa comunale una delegazione sindacale. Il primo cittadino, preso atto delle gravi carenze sul tema, ha quindi riconfermato il proprio impegno affinché la vertenza possa trovare una risoluzione positiva. Stando a quanto riferito dall’Us, si sarebbe reso inoltre promotore, sempre su sollecitazione del sindacato, nel chiedere un’interrogazione presso il consiglio della Regione Campania e l’intervento dell’Autorità anticorruzione.
Al termine della riunione il lungo corteo partito da piazza Duomo ha sfilato per le vie cittadine fino a raggiungere l’ospedale Santa Maria della Pietà: «L’Usb – commentano a caldo i sindacalisti – è da mesi al fianco dei lavoratori per respingere l’arroganza di uno dei tanti padroncini che vivono di commesse pubbliche, in un sistema che trova negli appalti pubblici un ricettacolo di devianze sul versante della trasparenza e della legalità, luogo di negazione dei diritti degli operatori e di riduzione della qualità dei servizi erogati ai cittadini. Chiediamo il ritiro immediato dei licenziamenti e il pagamento delle retribuzioni arretrate – dichiara Rosario Maresca dell’esecutivo confederale Usb – è necessario adottare norme di maggior tutela per i lavoratori, reinternalizzare i servizi con contratti di settore dedicati e risorse definite. Quella di oggi è il continuo di un percorso di lotta e mobilitazione già avviato che proseguiremo nelle forme e con le modalità che poi verranno di volta in volta decise con i lavoratori. Noi non ci arrendiamo».
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