La presidente D’Amelio: «Pd vada all’opposizione, sono gli elettori a volerlo»

 

Napoli – «Gli elettori si sono espressi chiaramente e l’hanno fatto assegnando al Partito democratico un ruolo di opposizione». La presidente del consiglio regionale Rosa D’Amelio sembra non avere alcun dubbio in merito alla futuro ruolo del Pd in parlamento.   

 

«Gli elettori hanno chiaramente detto che il Pd deve stare all’opposizione, un’opposizione che sia seria e costruttiva, votando le buone proposte e non un’opposizione demagogica», commenta la presidente del consiglio regionale della Campania, Rosa D’Amelio. «Quella dell’appoggio esterno è una formula che nessuno capirebbe, ma sosterremo il Governo se farà cose buone», ragiona la presidente del consiglio regionale a margine della giornata conclusiva dell’evento “Le Rose di Ravensbruk, la persecuzione femminile nei lager nazisti”, terza edizione del concorso organizzato dalla Consulta regionale femminile per le scuole della Campania che, quest’anno, è dedicato al tema delle persecuzioni nei lager nazisti e che è stato promosso in occasione della giornata della Memoria.

 

La presidente D’Amelio, espressione della maggioranza che fa capo al governatore Vincenzo De Luca, riserva poi una stilettata anche al Movimento 5 Stelle e al suo modus operandi: «Credo che il fatto che si finanzi qualcosa con i propri stipendi sia sempre un fatto positivo, ma le formule devono essere il più trasparenti possibile e quindi l’iscrizione alla piattaforma Russeau non la condivido, se si deve fare beneficenza deve essere senza vincoli», è il ragionamento in merito alle modalità di assegnazione dei fondi per le scuole che i consiglieri regionali del Movimento hanno ricavato dal taglio dei propri stipendi. Quanto invece all’iniziativa di oggi a sostegno delle donne: «Abbiamo voluto con questo concorso e con la Consulta delle donne che le giovani generazioni sapessero cosa è successo nel mondo alle donne. L’abbiamo voluto nel mese di marzo, dedicato alla donna, e non abbiamo dimenticato le tante donne vittime del nazifascismo».