Spreco d’acqua: quando è il Comune a disobbedire a se stesso

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Quando è il Comune a disobbedire a se stesso. E’ di pochi giorni fa l’ordinanza del sindaco Clemente Mastella che limita l’uso dell’acqua potabile nel territorio comunale. L’ordine dispone – tra gli altri – il “divieto dell’utilizzo dell’acqua potabile per uso non domestico e in particolare per l’innaffiamento di orti, campi e giardini”. Puntuale anche la minaccia di una sanzione per i trasgressori. Sanzione che può variare da un minimo di 50 ad un massimo di 500 euro. L’ordinanza, come da prassi, è stata inviata anche alla Gesesa, società di gestione del servizio idrico. Disposta da palazzo Mosti, infine, l’adozione di “efficaci misure di controllo da parte della Polizia Municipale e delle altre forze dell’ordine, tese a far rispettare l’ordinanza medesima, nonché a perseguire eventuali prelievi abusivi”. Tutto chiaro, insomma. Ma qualcosa a qualcuno pure deve essere sfuggito. Perché una violazione, da quel che sembra, c’è stata e il trasgressore pare essere proprio palazzo Mosti. A documentare il tutto è Gabriele Corona che ha pubblicato sul proprio profilo facebook un video registrato nei pressi dell’istituto Alberghiero: la diretta dell’irrigazione di una aiuola, di mattina, con il sole che splende. Insomma, proprio quel che non bisogna fare quando si è in lotta contro lo spreco dell’acqua. Una partita difficile da vincere se il primo a fare fallo è… l’arbitro.

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