Il boato e la paura: crolla solaio dell’ex monastero, quattro feriti (VIDEO)

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Napoli – Un boato e poi le urla: «Aiutateci». Alle 9 di questa mattina è crollato il solaio della Basilica di San Paolo Maggiore e quattro operai sono rimasti feriti. Due sono stati sbalzati via dal crollo, uno era poco distante, l’ultimo è finito sotto le macerie. Alcuni residenti sono accorsi sul posto e hanno chiamato i soccorsi. I Vigili del Fuoco sono riusciti ad intervenire in pochi minuti, prima con una squadra di tre uomini con un bobcat e poi con la seconda squadra. Due di loro sono stati portati in ospedale. Al Cardarelli sono stati ricoverati Antimo Verde, 45 anni, di Castellammare di Stabia, con una prognosi di 30 giorni per un politrauma, e Giuseppe Pensaveccia, 33 anni, di Arzano, che ha riportato un trauma cranico ed è in prognosi riservata ma non risulta in pericolo di vita.

«Ho scavato con le mani mentre ancora stava crollando materiale da sopra, ogni minuto che passava l’uomo poteva morire soffocato, poi abbiamo portato gli altri due fuori, erano sconvolti e tumefatti». È questo il racconto di Rosario Martusciello, il Vigile del Fuoco eroe che questa mattina e’ intervenuto nel chiostro della Basilica di San Paolo Maggiore dove e’ avvenuto il crollo che ha portato al ferimento di quattro operai, di cui uno in gravi condizioni.

«Quando sono arrivato c’era un sacco di polvere, non si riusciva a respirare. Un operaio a terra colto da malore e con convulsioni, che chiedeva aiuto e che ho affidato alle cure del 118. Il secondo era sepolto sotto le macerie. Per questo motivo ho iniziato a scavare con le mani. Poi ho visto che c’era un bobcat e con questo siamo riusciti con attenzione a farci strada tra le macerie, riuscendo infine ad estrarlo. Respirava. Ci guardava e provava a parlare con noi. L’abbiamo caricato su una barella ed è stato portato via», ha detto Rosario Martusciello.

Adesso sono in corso sopralluoghi da parte di tecnici della Sovrintendenza e dei vigili del Fuoco per comprendere il motivo del crollo. A quanto si apprende gli operai lavoravano per una ditta, la ditta ‘Cfc’ di via Poerio, che aveva tutte le autorizzazioni in regola per poter operare lavori di ristrutturazioni delle volte e del pavimento dell’antico chiostro. La procura di Napoli aspetta i risultati dei primi rilievi per aprire un fascicolo con l’ipotesi di crollo. 

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