Napoli – «Oggi da Napoli parte un treno, che procederà lentamente e con le porte aperte, per consentire a tutti gli europei progressisti di salire a bordo e raggiungere con noi la destinazione delle elezioni del 2019 portando una nuova speranza a tutto il continente». Il cofondatore del movimento DiEM25, Yanis Varoufakis, mostra tutto il suo ottimismo per il percorso avviato a Napoli e che porterà alla fondazione di una lista transnazionale delle forze progressiste e contro le politiche di austerity.
L’ex ministro greco ribadisce più volte che «la speranza muore quando il popolo pensa di non aver alternative a un percorso che non porta da nessuna parte». Con questo progetto, invece, «ci si incammina su un altro percorso di speranza per mostrare ai cittadini che c’e’ un’alternativa a questa Europa».
Sul voto del Parlamento Europeo, che a febbraio ha bocciato le liste transnazionali, Varoufakis spiega che «si simulerà una lista transnazionale utilizzando le regole esistenti e bypassando i divieti attraverso le liste nazionali. Come l’establishment si rifiuta di introdurre politiche che risolvano la crisi economica – aggiunge – allo stesso modo rifiuta queste liste”.
E, di contro, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, si mostra invece incerto su candidatura alle Europee: «Sulla candidatura alle elezioni europee non c’è incompatibilità con il ruolo di sindaco di Napoli ma non so se mi candiderò. Vorrei continuare a fare il sindaco ma sicuramente farò campagna elettorale». Lo ha detto il sindaco de Magistris a margine della prima riunione delle sinistre europee per una lista transnazionale elle prossime elezioni del parlamento di Strasburgo. «Stiamo intanto c’è mobilitazione per togliere catene già in Italia. In Europa non faremo un partito di sinistra ma un movimento di liberazione europeo, con contenuti propri di una sinistra che non c’è, perché parliamo di beni comuni, movimenti, fragilità diritto, pacifismo. Quindi – ha concluso il sindaco – faremo una rete che possa unire i movimenti, i comitati, le città in nome di un neomunicipalismo. Per questo la scelta di Napoli non è casuale».
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