Donne e salute, alla Cgil di Benevento il convegno sulla legge 194/78

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Benevento – “Abbiamo voluto dedicare alla 194 questa giornata internazionale della donna perché è una ricorrenza che invita a riflettere più degli altri giorni. Ci si ferma a ragionare maggiormente su cosa è stato fatto e bisogna fare per garantire l’emancipazione della donna”.

Queste le prime parole di Rosita Galdiero,  segretaria generale della CGIL di Benevento, a margine del convegno, nella sede del sindacato in Via L. Bianchi, sull’Attuazione della Legge 194/78 nel Sannio a 40 anni dall’approvazione. All’appuntamento, oltre alla Galdiero,  Giannaserena Franzè, segretaria generale FP Cgil.
Credo che ancora oggi siamo lontani da una vera parità di trattamento sia economico sul posto di lavoro tra uomo e donna che a livello di ruolo all’interno della società. La discussione sulla 194 è fondamentale perché siamo convinti che la donna debba essere libera di scegliere come meglio crede e di disporre del proprio corpo e di poter trovare delle strutture adeguate alla scelta che una donna fa. Spesso – ricorda Galdiero – l’interruzione di una gravidanza per una donna non è qualcosa di semplice e se a questo si aggiunge che non si trovano strutture capaci o dotate di accoglierle rendi quella donna ancora più fragile e vulnerabile”.
“Anche nella nostra provincia – sottolinea la segretaria della Cgilcosì come su tutto il territorio nazionale siamo difronte a strutture che non sono adeguatamente attrezzate a raccogliere queste situazioni. Spesso non c’è alcun tatto nel trattare tali dinamiche e la donna si trova smarrita quando invece in una società moderna non dovrebbe accadere”.

Per comprendere meglio il tema della 194 è stata così proiettato il documentario:  “Obiezione Vostro Onore”, di Federica Delogu, Filippo Poltronieri, Claudia Torrisi, Sebastian Viskanic (finalista del premio Ronerto Morrone 2015),  che racconta ciò che è accaduto nella Regione Lazio dove, come succede a Benevento, non ci sono strutture pubbliche che dispongono di medici non obiettori.
“Oggi siamo qui anche per ribadire che il diritto alla salute, sancito dall’articolo 32 della Carta Costituzionale, fa riferimento anche alla donna in gravidanza che deve essere libera di autodeterminarsi e noi a questa libertà non dobbiamo mettere freno anzi dobbiamo impegnarci affichè queste donne possano trovare strutture accoglienti in cui e ricevere un adeguato sostegno fisico e psicologico”.

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