Retata alla Sanità, l’appello del Questore: «Denunciate il pizzo»

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Napoli – «Il mio appello lo lancio a tutti i commercianti del quartiere del rione Sanità che vivono nella paura di denunciare. Non nell’omertà, ma nel terrore. Adesso li abbiamo liberati da una cappa asfissiante e possono affrancarsi». Sono queste le parole di Antonio De Iesu, il questore di Napoli dopo l’arresto di 18 affiliati al clan dei Vastarella, egemoni sul territorio da diversi anni. Una operazione che questa notte ha visto impegnati oltre duecento uomini della Squadra Mobile, dell’Upg e della sezione Omicidi che hanno sgominato «un clan a conduzione familiare» che aveva una «enorme capacità nell’approvvigionarsi di armi» e di chiedere estorsioni. «Un caso emblematico è quello di una garagista e suo figlio aggrediti, minacciati, feriti che hanno ceduto ad una richiesta di 20 mila euro – racconto Luigi Rinella, capo della Mobile – Poi si sono affidati allo Stato e sono riusciti a raccontare quello che era accaduto». Un solo caso, però, in un quartiere dove la pressione estorsiva e’ altissima. Ecco il motivo per il quale più volte il Questore di Napoli ha chiesto agli imprenditori di avere maggiore fiducia nello Stato. «Ogni abbiamo dato a loro una iniezione di fiducia, siamo riusciti a togliere fisicamente, dalle loro strade, dal loro territorio, quelle persone che giorno dopo giorno gli passano davanti ai negozi», ha detto De Iesu. Figura di spicco del clan la moglie del boss, Addolorata Staterini «che era la rappresentante del clan, colei che gestiva la cassa e rappresentava il marito Raffaele. Una sorta di portavoce», ha spiegato Rinella. Non solo repressione «che è un tassello di un insieme di iniziative», ma anche prevenzione.

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