Avellino – Ore di attesa per pazienti, famiglie e oparatori dell’ Aias di Avellino, dopo l’incontro del tavolo istituito in prefettura impegnato a ricercare una soluzione al problema.
Questa mattina la dirigente dell’Asl di Avellino avrebbe inviato una nota alla Regione Campania per chiedere la disponibilità a trasferire i fondi com sulle strutture Aias di Nusco e Calitri. Anche la prefettura avrebbe incalzato il governo di Palazzo Santa Lucia.
Non ci sta il segretario generale dell’ UGIL, Costantino Vassiliadis, che scarta l’ipotesi di chiudere definitivamente ad Avellino la sede Aias:
” La struttura è diventata una necessità in questa città – spiega il segretario- non solo per i 300 pazienti e per le loro famiglie ma anche per gli oltre cento lavoratori. Bisogna fare di tutto per salvare il centro anche se dislocato in altra sede. Oggi registriamo l’apertura della nuova gestione vale a dire i due commissari che ci hanno comunicato di avere individuato una nuova sede a via Pescatori. Si tratta degli uffici ex Inps che sarebbero funzionali alle attività espletate e presso cui, una volta effettuati i lavori, le attività dell’Associazione potranno continuare in modo da salvaguardare tutti i livelli occupazionali sia dei 60 dipendenti diretti che delle 60 unità a convenzione e a cui è affidato il servizio a domicilio”.
Insomma la soluzione deve contemplare tutte le parti coinvolte. In effetti, al momento, la decisione di dislocare i pazienti presso le altre due sedi Aias presenti in alta irpina dovrebbe essere temporanea visto che il commissario Maurizio Arci ha assicurato che la trattativa per la nuova sede è a buon punto e che i lavori in un paio di mesi dovrebbero essere eseguiti.
Certo i disagi maggiori, in questa fase, ricadranno sui pazienti che l’Aias , a sue spese, dovrebbe accompagnare ogni giorno presso i centri a cui saranno assegnati. Un sacrificio che però gli assistiti e le famiglie sembrano essere pronti ad affrontare in attesa della nuova sede. In caso contrario le conseguenze della chiusura sarebbero quelle del mancato rinnovo per le 6o unità in convenzione, della frammentazione dei pazienti in tutte le strutture Asl dove già si effettuano i servizi di assistenza necessari, della frammentazione delle alte professionalità sempre nelle diverse strutture che l’Asl indicherebbe, essendo di sua pertinenza.
Scelte che andrebbero a compromettere per sempre il rapporto di fiducia e sanitario costruito negli anni tra operatori e assistiti, una condizione imprescindibile per i genitori dei pazienti e che, ritengono, vada tutelata ad ogni costo. Intanto da questa mattina sono in molti a presidiare di nuovo nei pressi della struttura di Avellino in Via Morelli e Silvati.
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