Benevento – Il sindacato, rappresentato da Alberto Zollo e Gabriele Corona, aveva convocato la riunione per l’esame della bozza del nuovo contratto integrativo decentrato dei dipendenti di palazzo Mosti che disciplina, soprattutto, l’attribuzione del Salario Accessorio, cioè i compensi per la produttività e le indennità (rischio, turnazione, reperibilità, specifiche responsabilità, disagio, maneggio valori ed altro).
Gli interessati sono circa 370, cioè appunto il totale dei lavoratori comunali, ma a giudizio del sindacato, il contratto integrativo decentrato, così come proposto, creerebbe una disparità di trattamento tra i lavoratori, ampliando le attualità distanze tra le diverse categorie: di fatto, secondo il Cub, agevolerebbe solo 60 dipendenti, cioè soltanto il 16% circa del totale della forza lavoro. Infatti sempre per i due rappresentanti sindacali la novità della proposta riguarda soprattutto la riduzione del 63% dei compensi mensili per incentivo alla produttività che saranno assegnati con le modalità della Performance.
Per il Cub, questo, costituisce un arzigogolato sistema che peraltro a loro dire sarebbe inapplicabile nella attuale gestione del Comune. La conclusione è che i pochi beneficiari, cioè appunto i 60, si vedrebbero attribuiti con diversi compensi per attività svolte durante l’orario di lavoro per una media annua che oscilla dagli 8.000 ai 25.000 euro. Di contro, a circa altri 200 dipendenti, secondo i calcoli presentati da Zollo e Corona, sarebbero destinati una media che si aggirerebbe sui 200-300 euro annui.
Domani, comunque, sarà la giornata della verità su questa bozza di contratto integrativo perché gli altri sindacati e cioè Cgil, Cisl e Uil saranno chiamati alla sottoscrizione del contratto in sede di delegazione trattante: da qui l’esortazione rivolta da Zollo e da Corona ai sindacati confederali a non firmare. Secondo loro, il contratto sarebbe discriminatorio: “Non si può firmare a scatola chiusa. La disparità è evidente, ripensateci“.
Poi Corona ha aggiunto a proposito del fatto che non ci sarebbe stata una consultazione regolare tra tutti i lavoratori circa i contenuti dell’accordo: “E’ una regola democratica. Non si può firmare senza mandato dei lavoratori“. Inoltre il sindacato Cub nella giornata di domani chiederà formalmente al dirigente Verdicchio di far conoscere il motivo che ha portato a decurtare il salario accessorio. La conclusione dei rappresentanti del Cub è stata perentoria: “Questa bozza di contratto integrativo decentrato porterà non solo ad allargare la forbice tra dipendenti ma anche a creare uno scontro tra i lavoratori e forti polemiche“.
Secondo Corona ne deriverebbe una situazione allarmante per il buon andamento e la funzionalità degli Uffici di Palazzo Mosti: “Il clima diventerebbe veramente avvelenato e si produrrò una forte conflittualità“.
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