Castel Volturno meta turistica, ma cresce l’inquinamento del mare

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Quest’anno a Castel Volturno l’estate si è aperta con la comunicazione della Multiutility sulla sospensione del servizio idrico nelle ore notturne del week end scorso per i clienti del Pinetamare. La causa della mancata erogazione dell’acqua è da riscontrare nel calo della portata da parte della Regione Campania del 30 per cento, deciso per il perdurare della crisi. 

Difatti, come ogni anno, con l’arrivo dell’estate sul litorale Domitio si registrano anche i primi disagi, proprio nel periodo di maggiore affluenza sulle spiagge di Castel Volturno. Sabato l’acqua del mare è apparsa torbida e inquinata, un paradosso per un luogo che ambisce a diventare meta turistica e che, nonostante tutto, ha fatto registrato un incremento di turisti del 20 per cento. Ma ormai non è più una sorpresa.

Ogni inizio estate si discute del livello di balneazione dei 27 chilometri di spiaggia di Castel Volturno, con dati sconcertanti. Per esempio nel 2016, secondo i dati dell’Arpac (l’agenzia regionale per l’ambiente) in alcuni tratti della costa i livelli di escherichia coli ed enterococchi intestinali erano allarmanti. L’escherichia coli è considerato dall’organizzazione mondiale della sanità uno dei principali indicatori di contaminazione fecale ed è all’origine di malattie infettive come tifo, salmonella ed epatite.

Nonostante i divieti di balneazione e le ordinanze comunali che anche quest’anno hanno colpito il litorale con tuffi vietati a Villaggio Agricolo, Pineta Sud grande, Sud Fiume Garigliano, i vacanzieri continuano ad affollare le spiagge. Nella giornata di martedì scorso, intanto, non troppo lontano dalla costa è stato avvistato un delfino. Un simbolo di speranza; la speranza di un mare pulito, ben disposto a ospitare una colonia di delfini piuttosto che i reflui sversati dai canali fognari.

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