Avellino – Il mondo del calcio piange la scomparsa di Antonio Valentin Angelillo. Il celebre ‘angelo dalla faccia sporca‘ è morto all’età di 80 anni. Nato a Buenos Aires il 19 marzo 1937, arriva in nerazzurro dal Boca Juniors nella stagione 1957/58: segnò 16 reti, ma l’anno successivo – ricorda il club – entrò nella storia dell’Inter e del calcio italiano. Segnò 33 reti, primato assoluto per un campionato a 18 squadre. Angelillo restò all’Inter per quattro stagioni, collezionando 127 presenze e 77 reti. Chiusa la carriera da calciatore e allenatore, tornò in nerazzurro in veste di osservatore. L’argentino naturalizzato italiano grazie alle origini lucane vestì anche le maglie di Roma, Milan, Lecco e Genoa. Con i giallorossi conquistò la Coppa Italia 1964, con i rossoneri vinse lo scudetto 1967-68.
All’Avellino arrivò nella stagione 1984/85. Dopo l’addio dell’allenatore Ottavio Bianchi la società ingaggia il tecnico argentino e riscatta a titolo definitivo Ramon Diaz dal Napoli. Era l’Avellino dei vari Murelli, De Napoli, Alessio e Barbadillo. La formazione biancoverde riuscì ad ottenere la settima salvezza in Serie A chiudendo il campionato all’undicesimo posto a quota 25 punti.
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