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“Ultras è per sempre”. “Sciarpa al collo. Il lupo sul petto. Ciao Angioletto”. “La Montoro Ultras per sempre ti ricorderà. Angelo vivrà per l’eternità”.

Sono gli stiscioni dedicato ad Angelo Galasso, il 18enne morto a seguito di un incidente stradale, nel giorno del suo ultimo viaggio.

Incommensurabile il fiume di gente che riempie dentro e fuori non solo la Chiesa di Maria di Loreto dove si sono svolti i funerali, ma l’intera frazione Torchiati di Montoro dove il giovane risiedeva. Il Comune di Montoro porta il gonfalone listato a lutto, la bara ricoperta di fiori bianchi viene accompagnata a braccio all’interno della Chiesa.

La forte passione di Angelo per i colori biancoverdi lo accompagna nel giorno del suo addio: non solo gli striscioni, ma tantissime bandiere, sciapre, amici di vita e di curva, e la presenza dell’allenatore biancoverde, Raffaele Biancolino e dell’amministratore della squadra Giovanni D’Agostino, dimostrano come la tragedia della famiglia Galasso colpisce nell’intimo tutto noi.

“Esempio di altruismo e bontà infinita” hanno voluto far scrivere sul manifesto mamma Incoronata, papà Gianluca che lo ricordano insieme alla fidanza Giada, i nonni Angelo. Assunta, Tonino, Rachele, gli zii, le zie, i cugini ed i paranti tutti.

Le lacrime, quel dolore composto ma dilaniante, mostrano come il destino infame scuote e cambia per sempre la vita di una famiglia. Il Parroco nella sua omelia cerca di dare confronto ai genitori, parla della nuova vita un Angelo in cielo, il loro Angelo, del confronto di Dio e della fede.

Buon viaggio Angelo. Ogni altra parola sarebbe superflua.