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Paga un fitto di 37 euro al mese, ma Napoli Servizi le chiede un conguaglio di 2.435 euro. Nel caos alloggi popolari, è una delle lettere choc ricevute dagli inquilini in queste settimane. Il caso interessa tutte le periferie cittadine. Molti affittuari, poco abbienti, sono in ansia per le richieste del Comune di Napoli. La destinataria in questione, abitante al Rione Traiano, ha scritto a Napoli Servizi. Ha chiesto chiarimenti. Ha fatto presente di aver “regolarmente pagato tutti i canoni di locazione”. Ed anche tutti i conguagli richiesti, relativi agli anni 2015 (64.01 euro) e 2016 (33.68 euro). Per il 2017 risultava perfino creditrice: 20.76 euro. Allegando i pagamenti effettuati, ha specificato di non aver mai ricevuto altre richieste di conguaglio. E la partecipata comunale le ha risposto. “L’importo da Lei dovuto – si legge nella missiva – deriva da ricalcoli effettuati per la mancata e/o ritardata presentazione della documentazione reddituale rispetto alle seguenti annualità: 2016, 2017″.

Il conguaglio è infatti il meccanismo contabile per portare in pareggio i conti tra locatore e conduttore. Il guaio è che le richieste, sovente, ammontano a somme considerevoli. Secondo il Comune di Napoli, ciò si deve al cumulo di varie annualità. Il periodo considerato, appunto, va dal 2014 al 2023. L’invito agli inquilini è di pagare entro il prossimo 30 novembre. Fonti di Napoli Servizi ci hanno precisato però che si potrà rateizzare il debito. Ma in diversi casi, questo non consola gli inquilini. Le cifre da corrispondere sono comunque alte. E chi deve farlo è spesso in disagio economico. Ad esempio, un cittadino di Pianura deve liquidare ben 13.187 euro. Anche lui ha invocato spiegazioni da Napoli Servizi. La replica è sempre la stessa: il ricalcolo è dovuto alla mancata e/o ritardata presentazione della documentazione reddituale. Stavolta le omissioni riguarderebbero quattro annualità: 2016, 2017, 2018 e 2019. E per un’altra donna del Rione Traiano la batosta ammonta a 9.915 euro. Lei paga un canone di 87 euro al mese, e in proporzione colpisce un conguaglio simile.

A tutela di questi inquilini si registra l’iniziativa di Giovanna Lo Giudice, consigliera municipale Pd a Soccavo Pianura. Nei giorni scorsi ha inviato lettere al sindaco Manfredi, all’assessore Baretta e a Napoli Servizi. Adesso ha lanciato un appello bipartisan a tutti i capogruppo del consiglio comunale. L’idea è quella di una sospensiva dei pagamenti. “Considerato che – spiega – il nostro è un territorio fortemente caratterizzato dalla presenza di edilizia residenziale pubblica e da una grande fragilità del tessuto socio economico”. Lo Giudice ipotizza la possibilità di un “debito incolpevole” per i locatari. “Visto che l’Ente Gestore – sostiene – come da Regolamento del 29/12/2023 n.2, art.1 co. 2, con cadenza biennale, avrebbe dovuto provvedere ad aggiornare e notificare l’eventuale differenza del canone di locazione dovuto”. La consigliera reclama pure una verifica di eventuali debiti ricadenti in prescrizione. E resta in attesa di riscontri dal palazzo di via Verdi.