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Napoli è la città centrale per eccellenza“. Così il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, arrivando al Maschio Angioino a Napoli per partecipare al convegno in memoria della figura dello storico Giuseppe Galasso, ha risposto ai cronisti che chiedevano del ruolo della città partenopea.

“Ci vedremo presto“. Così il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha risposto ai cronisti in merito a un possibile incontro con il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, per discutere dei progetti in corso in città finanziati dal ministero della Cultura.

Sì, è ancora valido però il contesto è anche molto cambiato. Veniamo da una stagione di turbolenze economiche, pandemiche. Avere un’attenzione speciale per il Sud resta una missione inderogabile in questo momento”. Lo ha detto il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, rispondendo a una domanda sull’attualità del pensiero dello storico Giuseppe Galasso secondo cui le misure straordinarie per il Sud erano la testimonianza di un’incapacità ad affrontare in maniera ordinaria le problematiche del Mezzogiorno. Il ministro è a Napoli per partecipare al convegno dedicato alla figura di Galasso, promosso dalla Fondazione Biblioteca Benedetto Croce, in collaborazione con la Società napoletana di Storia patria e l’Università Suor Orsola Benincasa.

La mia presenza qui testimonia l’importanza che il ministero della Cultura e il ministro rivolgono alla straordinaria figura di Giuseppe Galasso, la cui celebrazione non può corrispondere solo a una storicizzazione e basta”. Lo ha detto il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, intervenuto a Napoli al convegno in memoria dello storico Giuseppe Galasso, promosso dalla Fondazione Biblioteca Benedetto Croce, in collaborazione con la Società napoletana di storia patria e l’Università Suor Orsola Benincasa. Giuli ha sottolineato che “l’importanza di Galasso sta non solo in una lettura dinamica della storia, ma anche nel fatto che la presenza nel discorso pubblico di ciascuno di noi deve testimoniare una grande passione civile, la cui attualità nella dialettica tra locale e universale, non deve mai sfuggire alle persone che reggono le istituzioni, ai cittadini nella loro consapevolezza di essere parte non passiva, ma attiva della comunità nazionale e della comunità globale”.