Un omaggio al sacrificio di un giovane poliziotto emigrato da Monteforte a Milano, in forza al Terzo Reparto Celere, ucciso all’eta di 22 anni, il pomeriggio del 19 novembre 1969 da una spranga di ferro, nel corso di uno scontro tra un gruppo di manifestanti e forze dell’ordine. Il Comune di Monteforte ha commemorato questa mattina Antonio Annarumma nel corso di una solenne cerimonia, conclusasi con la deposizione di una corona al monumento a lui dedicato nel cimitero comunale.comunale.
A partecipare alla commemorazione il vicecommissario prefettizio Salvatore Guerra, il vicequestore Francesco Moretta, il comandante della polizia municipale Lucilla Landolfi, il parroco don Fabio Mauriello, la prima collaboratrice del dirigente scolastico dell’IC Aurigemma Giuliana Galasso. Protagonisti gli studenti dell’Ic Aurigemma che hanno ricostruito la storia dell’agente Annarumma, considerato la prima vittima degli anni di piombo e il valore del suo sacrificio ed accompagnato la cerimonia con l’esecuzione di alcuni brani al flauto, diretti dal professore Marco Saccone.
A portare la loro testimonianza anche il nipote Enzo Ercolino e la sorella di Annarumma Carmelina. Il vicequestore Moretta ha sottolineato l’importanza di abbassare i toni del dibattito politico, evitando di inasprire gli animi, perché il confronto sia sempre dialettico e non si traduca in gesti violenti “Dobbiamo trarre insegnamento dalla storia” ha ribadito.
Il commissario Guerra ha posto l’accento sul valore della memoria e l’importanza del ruolo della scuola nell’educazione delle nuove generazioni perché non dimentichino chi ha sacrificato la propria vita per il proprio paese. Vincenzo Ercolino, nipote di Annarumma, ha ricordato la sofferenza della famiglia, costretta ad accettare la morte di un figlio ucciso mentre svolgeva il suo lavoro, partito per il Nord nella speranza di costruire un futuro migliore. E’ stato, infine, il parroco don Fabio Mauriello a ribadire come “Non è la divisa che indossiamo ma quello che abbiamo nel cuore a renderci eroi”.