Il tempo è prezioso per tutti, ma lo è ancor di più per chi soffre di una malattia degenerativa come Carmela. Ogni giorno perso significa il rischio di aggravarsi e di perdere la possibilità di fare tante cose. In questa corsa per la vita, Carmela è affiancata dal marito Peppe, pronto a supportarla e ad accompagnarla in una battaglia che ha avuto un ostacolo grandi negli ultimi anni. Una barriera architettonica rappresentata dalle scale per raggiungere l’ascensore al civico 32 di via Vinciprova dove la coppia vive. Non sono passati anni e tre progetti a superare il problema che potrebbe avere una svolta con l’avvio dei lavori e l’acquisto della piattaforma che consente da questo vano di raggiungere l’ascensore. Ma l’ultima volta che Peppe ha chiesto informazioni all’impresa che si era messa al lavoro, si è visto rispondere picche e la rabbia per l’indifferenza rispetto al problema gli ha causato un malore che lo ha portato in ospedale. Per questo oggi raccontando la Vicenda che sarebbe arrivata finalmente ad una svolta grazie all’acquisto della piattaforma lo scorso 10 ottobre utilizza ancora il condizionale. Troppe volte le sue aspettative sono state deluse, le ha racchiuse in quattro pagine di foglio scritto a mano, senza voler puntare l’indice contro nessuno, ma chiedendo solo di fare presto e di non perdere più tempo perché per sua moglie, poi il tempo è salute.
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Barriere architettoniche: “Fate presto, mia moglie è prigioniera in casa da due anni”
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